Teatro Borsoni, la cultura può rigenerare via Milano | *E-MAIL A BSNEWS.IT
Gentile direttore,
il 21 settembre p.v. verrà inaugurato il nuovo Teatro Borsoni in via Milano, che impone alcune considerazioni. Si è letto come Porta Milano sia un quartiere problematico, afflitto principalmente dalla necessità di reperire beni di prima necessità quali casa e reddito, oltre che a garantirsi il bene primario della salute e quello meno primario dei posti auto, e da qui si fa discendere l’estraneità se non l’inutilità della nuova struttura teatrale rispetto al contesto. Situazione peraltro “aggravata” dall’esistenza di una sala lettura, frequentata da lavoratori e residenti ma non dal reale tessuto sociale locale. Francamente stupiscono tali interpretazioni.
Va ricordato in proposito che vi sono numerosi esempi, sia a livello nazionale che internazionale, che dimostrano l’efficacia della rigenerazione urbana quale veicolo di riscatto anche sociale, attraverso un approccio integrato che consente di trasformare aree prima degradate in spazi vivibili e resilienti, grazie a robusti innesti urbanistici e culturali, con la conseguenza di rivitalizzare l’intera comunità locale. L’approccio integrato prevede appunto un complesso di interventi che va dalla riqualificazione fisica degli spazi e degli edifici, alla creazione di spazi verdi che non solo migliorano l’estetica e contengono l’inquinamento ma forniscono anche occasioni di svago e socializzazione ai residenti, al miglioramento dell’accessibilità in modo che i disabili e i fragili siano parte integrante e attori del processo, all’offerta di servizi commerciali e culturali. E’ indubitabile come il percorso di riqualificazione urbanistica ma anche sociale della Zona di Porta Milano sia passato attraverso queste direttrici, con un processo ancora in corso che tuttavia ha già prodotto, quale risultato, che il Quartiere sia molto più vissuto nei suoi spazi comuni, ed ospiti nuove strutture commerciali che hanno reso più vivibile la zona, con conseguenti nuovi insediamenti residenziali ed anche con un nuovo tipo di residenti, in un mix di origini e tradizioni al quale tutte le città attrattive devono abituarsi. Peraltro, basta ricordare il passato di questo quartiere, storicamente industriale e operaio, poi abitato e attraversato da migranti e persone in difficoltà, per comprendere il cambiamento in atto: il complesso di via Milano 140, al centro delle cronache per problemi di ordine pubblico, oggetto di un importante intervento di riqualificazione con realizzazione di nuovi edifici e spazi aperti restituiti alla cittadinanza; l’area ex Ideal Standard, ricettacolo di disagio e degrado, completamente trasformata tramite il più ampio progetto “Oltre la Strada” che, grazie a diversi anni di lavori e ad una complessa progettazione e realizzazione, porterà alla trasformazione di una zona periferica e a tratti inospitale in un quartiere rinnovato urbanisticamente, infrastrutturalmente e socialmente, divenendo anche una via d’accesso alla città dignitosa ed organizzata.
La cultura gioca un ruolo fondamentale nella rigenerazione urbana perchè crea senso di appartenenza ed una nuova identità di Quartiere che, attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni culturali che coinvolgono la comunità, migliora la qualità della vita degli abitanti. Basti ricordare, a questo proposito, la co-progettazione culturale legata a BGBS2023, che ha visto via Milano per la prima volta divenire il palcoscenico naturale di eventi e trekking urbani messi a disposizione di abitanti locali e turisti.
Per ottenere una effettiva riqualificazione, il contributo della società civile è fondamentale, perchè solo attraverso la collaborazione dei soggetti che vivono da vicino il territorio si può giungere alla effettiva integrazione delle prospettive e delle risorse.
Nella zona si registrano una molteplicità di soggetti e associazioni che, sia autonomamente che con il supporto del Comune, lavorano assiduamente e spesso silenziosamente per migliorare la vita degli abitanti: la Biblioteca UAU, il Porto delle Culture e l’Associazione via Milano 59; il concreto aiuto fornito dalla Parrocchia Sacro Cuore cosi come dall’Istituto Razzetti; Emergency che gestisce uno sportello sanitario situato presso “La casa del Quartiere”, a favore delle fasce vulnerabili della popolazione, e molte altre realtà fattive, a conferma che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi e che solo l’approccio multidimensionale, di cui l’investimento culturale è parte essenziale, può dare risposte soddisfacenti nel lungo periodo.
Guardiamo quindi con fiducia alla presenza del Teatro Borsoni quale opportunità preziosa per la completa rivalutazione sociale ed economica della zona, che porterà nuova linfa e nuova identità al Quartiere, divenendo un polo di attrazione di nuovi visitatori e quindi veicolo di promozione di un territorio, non più portatore di problemi ma generatore di soluzioni interconnesse con le realtà associative e partecipative e con la società civile.
Beatrice Nardo e Mirco Biasutti, consiglieri comunali Pd Brescia