Giovanni Francesco Acri (noto a molti come Gianfranco), ex consigliere comunale di Brescia in quota a Fratelli d’Italia, ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi con rito abbreviato. Inoltre ha versato al fondo del Ministero della Giustizia circa 16mila euro come risarcimento del presunto profitto del reato. Mentre l’ex vicecoordinatore lombardo del partito (ed ex deputato di Fi), il bresciano Giuseppe Romele, è stato condannato alla stessa pena.
E’ questo – secondo quanto riportano l’Ansa e diverse altre fonti – l’esito del secondo filone di inchiesta che lo scorso ottobre aveva portato a patteggiare la medesima pena l’europarlamentare di FdI Carlo Fidanza (che secondo l’accusa sarebbe stato il promotore della presunta corruzione) e il deputato dello stesso partito Giangiacomo Calovini.
Il caso, lo ricordiamo, è quello scoppiato in seguito alle dimissioni di Acri da consigliere comunale, avvenute il 25 giugno del 2021. Gli è subentrato Calovini (vicino alla corrente di Fidanza e poi diventato deputato). E – secondo l’accusa – in cambio Acri avrebbe ottenuto che il figlio Jacopo fosse assunto come assistente di Fidanza.