Ci sono anche due persone residenti nella provincia di Brescia tra le 26 che sono state indagate dalla Procura di Catania (altre nove sono state arrestate) nell’ambito di un’operazione per il contrasto della pedopornografia online.
Secondo quanto si apprende, le indagini sarebbero partite dall’analisi del cellulare sequestrato a una persona che qualche mese fa era stata arrestata con le stesse accuse. Nelle app di messaggistica, infatti, erano stati individuati anche gruppi dediti allo scambio di immagini e video con abusi sessuali nei confronti di minorenni, alcuni anche in età d’asilo.
Da lì la Polizia postale è arrivata ai frequentatori che condividevano i materiali illeciti e nove (incluso un residente della vicina provincia di Bergamo), per cui le accuse sono più gravi, sono stati arrestati. Uno di loro, oltre a migliaia di file pedopornografici- stando a quanto si apprende – aveva nel suo cloud anche una copia digitale del libro “Guia del pedofilo” (guida del pedofilo, ndr).