Brescia si conferma capitale italiana, europea e mondiale del caviale. Nel 2023, infatti, l’Agroittica Lombarda di Calvisano (caviale, affumicati e storione) ha chiuso il bilancio con numeri ancora in crescita, arrivando a un fatturato da 39 milioni di euro. L’azienda del gruppo Feralpi vale la metà della produzione italiana di caviale, che a sua volta è il secondo Paese produttore del pianeta.
A trainare i conti di Agroittica è stata soprattutto la forte crescita delle vendite del caviale Calvisius sul mercato americano, con un +150% nell’ultimo triennio, per vendite complessive che sono passate da due a cinque milioni di dollari all’anno. La Francia, secondo mercato di sbocco del caviale bresciano, vale “soltanto” un milione. Seguono il Giappone, la Spagna e Dubai.
L’azienda fu fondata negli anni Settanta con l’idea di sfruttare il calore residuo della produzione siderurgica di Acciaierie di Calvisano per ottimizzare l’allevamento ittico. Oggi, lo ricordiamo, gestisce due impianti a Calvisano (60 ettari, corrispondenti a un’ottantina di campi da calcio) e ne partecipa un terzo al 50% (Storione Ticino), con 230mila storioni allevati e una capacità produttiva complessiva di circa 30 tonnellate all’anno di caviale (le femmine di storione iniziano a deporre uova dopo 13-20 anni, a seconda della specie), che salgono a 250 con gli affumicati e la carne di storione. I dipendenti sono 172, di cui 12 negli Stati Uniti.
L’azienda bassaiola è da tempo attiva anche con eventi dedicati al caviale. Il prossimo – aperto al pubblico – è in programma per il 30 giugno a Brescia al museo della Mille Miglia e vedrà la partecipazione di sette chef bresciani e bergamaschi.