Sono 36 le donne che ogni mese, nel 2023, hanno chiesto aiuto nel Bresciano per porre fine a situazioni di violenza. Il dato si riferisce nello specifico a nuovi accessi (438 in totale) registrati dai centri antiviolenza Casa delle donne e Butterfly: il primo ha visto 262 nuovi accessi con 161 donne prese in carico, il secondo 176 nuovi accessi e 176 prese in carico. Nel 2024 si contano già 80 nuovi accessi.
Il quadro che rende conto del fenomeno della violenza contro le donne è stato presentato durante la seduta della Commissione consiliare Servizi alla persona e sanità, alla quale hanno partecipato l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Brescia Anna Frattini, l’assessore ai Servizi sociali Marco Fenaroli, la responsabile Programmazione e progettazione sociale Silvia Bonizzoni e il responsabile dell’Area Servizi alle persone Massimo Molgora. L’occasione è stata utile anche per fare il punto riguardo alle azioni necessarie da mettere in campo in contrasto al fenomeno che sul territorio provinciale è gestito da cinque reti antiviolenza. La rete antiviolenza guidata dal Comune di Brescia vede 86 soggetti coinvolti e riguarda 400.000 abitanti.
Per la gestione delle attività sia dei centri antiviolenza che delle case rifugio utilizzate nei casi di emergenza sono necessari fondi che ad oggi provengono parzialmente da Regione Lombardia e parzialmente dai comuni. Per il 2024 per i centri di antiviolenza sono stati disposti finanziamenti per 227.000 euro, di cui 137.754 da Regione Lombardia e 89.246 dai territori. Per le case rifugio nel biennio 2022-2023 la Regione ha stanziato 167.000 euro, gli enti territoriali 1.880.000 euro, mentre nel 2024 si prevedono circa 185.000 dalla Regione e 950.000 euro dagli ambiti territoriali.