▼ Definizione di antisemitismo: sì della Loggia, ma la maggioranza si spacca
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Via libera, in Loggia, alla definizione di antisemitismo varata dalla commissione Cultura guidata da Pietro Ghetti in condivisione con le minoranze dopo l’iniziale proposta del forzista Paolo Fontana. Un testo su cui non erano mancate le critiche da parte di alcuni estremisti e dei rappresentanti dell’associazione Italia-Palestina, che aveva attaccato – anche personalmente – alcuni degli esperti convocati dalla Loggia (Fiamma Nirestein, in particolare, aveva fatto un passo indietro).
Ma anche la maggioranza, oggi, si è spaccata sulla questione. Se il Pd, Azione e altri hanno votato a favore, infatti, la Civica che fa capo al sindaco e Sinistra italiana si sono astenute. E anche l’assessore Marco Fenaroli è stato molto critico, dicendo: “Non dobbiamo aver paura delle critiche radicali, perché sono quelle che ci hanno consentito di evitare gli estremismi di altre città”.
La motivazione del no? “Non abbiamo espresso parere favorevole alla mozione sull’antisemitismo – si legge in una nota inviata a dibattito consiliare ancora in corso da quattro consiglieri di centrosinistra (Francesco Catalano di Al lavoro con Brescia, Valentina Gastaldi di Brescia Attiva, Raisa Labaran e Iyas Ashkar della Civica Castelletti Sindaco) – in quanto contiene l’adozione della ‘strategia nazionale di lotta all’antisemitismo’, che è di fatto l’adozione della definizione operativa dell’Ihra sull’antisemitismo, documento che confonde l’antisemitismo con le critiche legittime alle politiche repressive ed espansionistiche del governo di Israele. La definizione dell’Ihra é riduttiva, limitante ed è stata facilmente strumentalizzata per colpire la libertà d’espressione individuale e collettiva”. Nel testo si critica anche il no alla pratica del boicottaggio delle istituzioni israeliane e il mancato riferimento “alle responsabilità italiane nella diffusione dell’antisemitismo e alla realizzazione dello sterminio avvenuto nei campi di concentramento”.
Ma il capogruppo Pd Roberto Omodei ai colleghi ha ricordato: “Adottiamo un documento già vigente nel Paese e sarebbe curioso che un’amministrazione si ponga al di fuori di un documento che è valido a livello nazionale”. “Liliana Segre ha recentemente dichiarato che le sconsigliano di uscire di casa: ecco, i diritti individuali, come quello di uscire di casa, vengono prima di quelli collettivi. Questo è un voto per difendere le persone ebree e il contrasto all’antisemitismo accomuna anche chi non voterà a favore”, ha aggiunto Roberto Cammarata.
Al dunque, comunque, la mozione è passata con ampia maggioranza trasversale. Cob 26 favorevoli su 32 presenti: tre i contrari e tre gli astenuti. Ma subito dopo la seduta è stata sospesa per le polemiche di alcuni rappresentanti dell’associazione Italia-Palestina, che già era stata protagonista di dure critiche alla Loggia. Pochi minuti dopo, sulla questione, è anche arrivato un duro comunicato di Sinistra italiana contro Pd e Azione.