Sono serviti tempo e tanto coraggio a Francesca (nome di fantasia) per raccontare i soprusi e le violenze, fisiche e psicologiche, subite quando era ancora minorenne a causa di un uomo, un maestro di scuola elementare oggi a processo per violenza sessuale.
Prima l’invito ad un appuntamento al quale lei, stando a quanto riportano fonti locali, si presentò insieme ad una compagna. Poi la proposta di fare una passeggiata insieme e il tentativo di baciarla, che lei rifiutò. Inizia così una terribile vicenda che la giovane, all’epoca dei fatti una bambina, ha esposto davanti ai giudici veronesi ma che a lungo ha tenuto taciuta, per paura, per vergogna.
Lui, elegante e dai modi gentili, corteggiandola e facendole regali la spinse a cadere nella sua ragnatela che si dimostrerà più che mai pericolosa. La relazione si trasforma presto in un vortice di manipolazione e violenza. La ragazzina costretta a seguire le regole da lui imposte: non vedere nessuno, non vestirsi in un certo modo, persino accettare abusi sessuali. Ad eventuali reazioni della minore lui reagiva picchiandola, sbattendole la testa contro le pareti, prendendola a schiaffi e a calci e minacciandola di fare del male anche ai suoi familiari. Poi si mostrava pentito, piangeva, prometteva che non sarebbe più successo e la minore ci credeva, ormai convinta che senza quell’uomo non valesse nulla. La storia continua, nonostante anche la madre si fosse accorta di qualche ematoma lasciato dalla furia dell’uomo (giustificato dalla figlia come incidente). Poi, finalmente, tutto finisce: Francesca denuncia e ora il maestro è accusato di violenza sessuale.