Imprese bresciane, saldo positivo in estate: sono 390 in più

Ma desta qualche preoccupazione il calo, ormai costante, del numero di imprese del settore manifatturiero (- 2% tendenziale), e, soprattutto, delle imprese giovanili (- 0,9%)

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foto generica da Pixabay

Il bilancio della nati-mortalità delle imprese bresciane tra luglio e settembre si è chiuso con un nuovo saldo positivo di 390 unità. Dall’analisi dei flussi della natalità d’impresa, realizzata dal Servizio Studi della CCIAA di Brescia, emerge che nel terzo trimestre dell’anno sono state avviate 1.283 imprese, in aumento del 2,5% rispetto all’analogo periodo del 2022.

“A fronte di una sostanziale tenuta, rispetto allo scorso trimestre, del numero di imprese iscritte al registro imprese – commenta il Presidente della Camera di Commercio, Ing. Roberto Saccone – alcuni fenomeni vanno comunque tenuti in debita considerazione e attentamente monitorati nel prossimo futuro. In particolare, desta qualche preoccupazione il calo, ormai costante, del numero di imprese del settore manifatturiero (- 2% tendenziale), e, soprattutto, delle imprese giovanili (- 0,9%) Si tratta infatti di due indici che, rispettivamente, sono espressione di quello che è l’asse portante del nostro tessuto produttivo e dello spirito imprenditoriale che, da sempre, caratterizza l’economia bresciana. Per contro, si registra un positivo incremento del settore dei servizi (+ 1,5%), a testimonianza di una crescente modernizzazione del nostro sistema produttivo”.

Sul fronte della mortalità d’impresa nel periodo estivo sono 893 le imprese cancellate dall’anagrafe camerale bresciana, in aumento del 3,1% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Il terzo trimestre dell’anno si chiude con uno stock di 119.319 imprese registrate in aumento dello 0,3% rispetto al secondo trimestre ma in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2022 (-0,6%).

Dal confronto territoriale è evidente che il risultato bresciano è migliore del dato nazionale che segna una diminuzione del numero delle imprese dell’1,1%.

FOCUS SULL’ARTIGIANATO

Le dinamiche di nati-mortalità imprenditoriale del comparto artigiano si confermano in linea con lo stesso periodo dello scorso anno. Gli avvii d’impresa (419) e le uscite dal comparto (350) restano pressoché uguali rispetto a un anno fa, confermando il saldo positivo pari a 69 unità in più nel trimestre.

Al 30 settembre sono 33.460 le imprese artigiane registrate al Registro Imprese di Brescia, in leggero aumento (0,2%) rispetto al secondo trimestre, ma in calo dell’1% su base annua.

IL BILANCIO DEI SETTORI

Sul fronte settoriale, prosegue la crescita dei servizi (+1,5% tendenziale), comparto che rappresenta il 32,5 % del totale delle imprese bresciane, mentre prosegue il trend negativo che da diversi anni caratterizza l’industria manifatturiera (-2%) su cui continua a pesare l’importante flessione della componente artigiana (-187 imprese; -2,2%); il commercio (-1,9%) e l’agricoltura (-1,3%).

Le costruzioni chiudono il trimestre con un calo della base imprenditoriale (-1,5%), determinato dalla componente artigiana, ma nel complesso il numero delle imprese operanti nel settore si mantiene sopra i livelli pre-Covid.

Nel dettaglio dei sevizi, riportano un nuovo aumento le attività professionali, scientifiche e tecniche (+303, pari a +4,5%) che avanzano nel percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni; le attività assicurative (+96 unità, +2,9%); i servizi di trasporto e magazzinaggio (+50 unità; +1,8%) e i servizi di informazione e comunicazione (+23 imprese; +0,8%).

Si conferma in stallo la dinamica dei servizi di alloggio e ristorazione che chiudono il trimestre con un leggero calo (-0,3% pari a -30 unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

L’organizzazione giuridica – Sul fronte organizzativo la crescita del trimestre è dovuta all’aumento delle società di capitali che segnano un nuovo incremento (+0,8%) proseguendo un trend crescente in atto da diversi anni che porta al 33% la loro incidenza sul totale. Confermano il segno negativo le società di persone (-1,6%), e le ditte individuali (-1,1%) che restano l’organizzazione più diffusa (47,9% del totale).

Le imprese femminili, giovanili e straniere

Dall’analisi delle caratteristiche demografiche degli imprenditori emerge che nel terzo trimestre dell’anno continua la robusta crescita delle imprese straniere (+1,2%) che rappresentano il 12,6% delle imprese della provincia (incidevano per l’11,1% nello steso periodo del 2019).

Le imprese femminili si mantengono pressoché stabili (-0,2%), rispetto al terzo trimestre dello scorso anno con 24.617 imprese pari al 20,6% del totale.

In leggera flessione le imprese giovanili (-0,9%) che si attestano a 10.033 unità pari all’8,4% del totale.

Fonte: Elaborazioni Servizio Studi della C.C.I.A.A di Brescia su dati Registro Imprese- Infocamere


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