Il fenomeno è noto da tempo e ha già portato a diverse operazioni da parte delle forze dell’ordine bresciane. Il bilancio dell’ultima – condotta dalla Guardia di Finanza – è di 11 stranieri raggiunti da misure di custodia cautelare con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a favorire la permanenza illecita di stranieri sul territorio e di truffa nei confronti dello Stato.
Stando a quanto ricostruito dai militari, il sodalizio – i cui componenti sono finiti in parte ai domiciliari, in parte in carcere – aveva costituito otto aziende fittizie (di fatto senza attività) con il solo scopo di fornire un contratto di lavoro a cittadini extracomunitari in cambio di denaro.
Grazie a quel documento, gli stranieri ottenevano il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno, ma anche prestazioni previdenziali non dovute (come la Naspi) per un totale di circa 240mila euro. Le persone indagate per aver fatto ricorso a questo stratagemma sono 93: ovviamente rischiano la revoca del documento.