Erano appena arrivate a Brescia per mettere a segno l’ennesimo colpo ai danni degli anziani. Ma la loro trasferta “di lavoro” è finita nel peggiore dei modi per quattro donne di età compresa tra i 29 e i 58 anni, tutte con precedenti, finite ai domiciliari con l’accusa di far parte della cosiddetta “banda del suv verde” che avrebbe già messo a segno diverse truffe.
L’operazione – condotta dai carabinieri di Bassano del grappa e di Brescia – risale allo scorso 19 ottobre, quando l’auto utilizzata dalle donne era stata individuata nel Vicentino e pedinata fino alla città di Brescia. Qui, alla periferia orientale della città, il suv verde si è fermato e tre don e sono scese dirigendosi verso un condominio.
A quel punto – secondo quanto ricostruito dai militari – una delle tre ha convinto una inquilina 86enne ad aprirle la porta di casa simulando un malore e chiedendo un bicchiere d’acqua. Poi, con un trucco, ha fatto entrare nell’appartamento le complici, che si sono dirette verso la camera e se ne sono andate con i preziosi dell’anziana (orecchini, collier e braccialetti per un valore di circa 20mila euro).
Poco dopo, però, alla stessa porta hanno suonato anche i militari e la vittima si è accorta del furto. A quel punto, quindi, l’Arma ha fermato l’auto: nelle tasche delle quattro sono stati trovati tutti i gioielli rubati poco prima all’anziana.
Le quattro ladre sono così state arrestate e, sabato 20, processate per direttissima. Il giudice del Tribunale di Brescia ha convalidato l’arresto, stabilendo per loro gli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni (nei Comuni di Treviso e Paese, sempre nel trevigiano).