Bracconaggio scatenato nel Bresciano, dove nelle scorse ore – secondo quanto denunciato in una nota dal Wwf – un nuovo cacciatore fuori legge è finito nella rete delle guardie venatorie.
Dopo il bracconiere di prispoloni sorpreso a Gottolengo, infatti, le Guardie Wwf hanno scoperto nel Comune di Castel Mella una persona priva della licenza di caccia che utilizzava addirittura un fucile a cui era stato applicato un silenziatore artigianale. “Il bracconiere – si legge nel comunicato – aveva ricoperto l’intera canna del fucile con un cilindro al fine di attutire l’onda meccanica provocata dal colpo di fucile e ridurre così il rumore provocato dalla fucilata”: un intervento – rilevano gli ambientalisti – pericoloso “soprattutto per il rischio di colpire inavvertitamente qualcuno considerata la vicinanza ad altre abitazioni”. Inoltre cacciava “con l’ausilio di un richiamo vietato impostato sul canto del prispolone (specie particolarmente protetta) all’interno di un centro abitato e sperava probabilmente grazie al soppressore di suono di non essere scoperto dalla vigilanza venatoria”.
Il pronto intervento degli Agenti della Polizia Provinciale ha portato al sequestro dell’arma e del richiamo acustico e al deferimento all’Autorità Giudiziaria dell’uomo per vari reati. Come di prassi, inoltre, il cacciatore – essendo privo dei versamento e dell’assicurazione richiesti – è stato sanzionato per 1.000 euro.
Ma non solo. Il Wwf sottolinea di aver ricevuto numerose segnalazioni, “anche da cacciatori, sull’uso di richiami acustici vietati in alcuni capanni”. Nel mirino soprattutto i primi tordi. In particolare, “tre capannisti sono stati colti in flagranza di reato per utilizzo di mezzo vietato nella zona del Garda; in un caso veniva utilizzato come richiamo acustico un telefono cellulare che riproduceva il canto del tordo”. Anche in questo caso è scattato l’intervento della Polizia provinciale.
