La decisione tanto attesa è stata rinviata. La conferenza dei servizi provinciale chiamata ad esprimersi sullo scottante caso dell’autorizzazione alla nuova discarica Castella, infatti, ha deciso di prendersi altro tempo per valutare la questione. Che divide in due la Provincia e i Comuni bresciani.
La Castella, lo ricordiamo, è un cava con un volume di quasi un milione di metri cubi al confine tra Rezzato e il quartiere di Buffalora, a Brescia, in pieno parco delle Cave. A chiederne la conversione in discarica – nel 2021 per la terza volta – una società controllata da Garda Uno (utility partecipata da numerosi Comuni del lago di Garda). Sul fronte opposto – forti anche dei ricorsi vinti in Tribunale – i Comuni di Brescia, Borgosatollo e Rezzato, sostenuti da diverse amministrazioni dell’hinterland.
La “sentenza” è stata rimandata al 6 ottobre, al termine di un confronto interno durato circa tre ore. Il timore dei contrari è che il nuovo rinvio lasci trapelare la volontà di arrivare all’approvazione del progetto. In qualsiasi caso, in caso di Sì del Broletto, sono già pronti ricorsi a pioggia contro l’opera.