▼ Passaporti “senza vincolo di territorialità”, la promessa non mantenuta di Piantedosi
La situazione delle procedure per il rinnovo del passaporto continua a suscitare proteste. Numerose sono le segnalazioni ricevute dalla redazione di BsNews.it circa le grandi difficoltà a prenotare un appuntamento (a quattro mesi di distanza…) per chi non ha motivate ragioni di urgenza. E anche alcune promesse fatte dal ministro Matteo Piantedosi tre mesi fa sembrano essere state mantenute soltanto parzialmente.
In risposta a un’interrogazione presentata dal gruppo di Azione (e dal deputato bresciano Fabrizio Benzoni) il 20 giugno, infatti, il titolare degli Interni insiste sul fatto che in caso di urgenze i tempi di rinnovo sono rapidi (vero), ma non fornisce spiegazioni esaustive sul problema di chi deve prenotare senza urgenza e non riesce a farlo. Salvo ricordare gli sforzi delle Questure (compresi quelli significativi di Brescia, che pure è da sempre sotto organico) per aumentare la produttività e gli appuntamenti giornalieri.
Piantedosi, in particolare, nella sua replica sottolinea che “il 15 giugno scorso il dipartimento della pubblica sicurezza ne ha ultimato l’adeguamento tecnologico, nella prospettiva di migliorarne la funzionalità”. Vero. Peccato che nei diversi tentativi effettuati direttamente dalla nostra redazione il server della piattaforma abbia ripetutamente avuto problemi di sovraccarico, risultando temporaneamente irraggiungibile.
C’è poi la questione del vincolo di territorialità. Prenotando tramite piattaforma, infatti, i residenti di gran parte della provincia bresciana (1,2 milioni di abitanti) hanno come unica opzione di scelta lo sportello cittadino di via Capriolo, al Carmine, in cui i posti liberi vengono esauriti mediamente in meno di un minuto di orologio. Impossibile – per chi non risiede in uno dei Comuni del circondario – accedere agli appuntamenti dei commissariati di Darfo e Desenzano, dove la richiesta di appuntamenti è minore (e, dunque, ci sono posti liberi anche diversi minuti dopo le 8 del mattino).
“Quanto al vincolo della territorialità citato dall’interrogante, informo che la domanda può essere presentata in qualunque ufficio di polizia, ferma restando la necessità di acquisire elementi informativi presso la questura di residenza del richiedente”, si legge nel resoconto ufficiale della risposta di Piantedosi (che risponde alla richiesta di Benzoni di eliminare “quel vincolo di territorialità che non permette ai cittadini di scegliere liberamente dove poter fare questa procedura”). Ma a tre mesi di distanza i commissariati diversi da quello competente risultano ancora non prenotabili dalla piattaforma, che – lo ricordiamo – viene pubblicizzata come unico metodo di prenotazione per chi non ha urgenze. Lo stesso discorso, poi, vale per i tanti bresciani che – per questioni di lavoro, di studio o familiari – si trovano impossibilitati a prendere appuntamenti nelle province in cui sono domiciliati.
“Il vincolo di territorialità c’è ancora sul portale – rispondeva Benzoni a giugno – Le confermo che è ancora impossibile, con il proprio codice fiscale, prenotare un appuntamento fuori dal proprio commissariato di zona. Quindi, la situazione è ancora esattamente quella di prima”.
“Sono passati mesi e nonostante le promesse la situazione non è cambiata – aggiunge oggi Benzoni, interpellato da BsNerws.it – le risposte di Piantedosi non rispondono alla verità dei fatti che tutti cittadini constatano ogni giorno. Mi impegno a presentare l’ennesima interrogazione sulla questione – conclude il deputato – concentrando l’attenzione proprio sul vincolo di territorialità e sulle dichiarazioni fatte dal ministro mesi fa”.