“Ehi tu, ma non dovevamo vederci più?” | BRESCIA VISTA DALLA PSICOLOGA

Prendendo come spunto le parole di Lucio Battisti è ciò ho pensato per un momento, sorridendo della mia stessa autoironia, pochi giorni fa, per la precisione lo scorso 31 agosto, quando, per la terza volta, sono stata protagonista… delle mie nozze!

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Doriana Galderisi, opinionista BsNews

di Doriana Galderisi* – “Ehi tu, ma non dovevamo rivederci più?” prendendo come spunto le parole di Lucio Battisti è ciò ho pensato per un momento, sorridendo della mia stessa autoironia, pochi giorni fa, per la precisione lo scorso 31 agosto, quando, per la terza volta, sono stata protagonista… delle mie nozze!

Eh sì care lettrici e cari lettori, mi sono unita in matrimonio, per la terza volta appunto, con il mio primo marito, diventato ex e ora di nuovo marito, dopo essere stato anche il primo fidanzato e che sarà da ora in poi il mio compagno di viaggio.

Vi ho accennato alla mia esperienza per introdurre il tema di oggi, l’amore, così tanto celebrato in ogni epoca, in ogni luogo, in ogni modo, anche tramite manifestazioni pubbliche costruite proprio sul tema amoroso, come, per citarne solo una avvenuta di recente, “Garda in love”, che ha reso il Lago di Garda lo scenario perfetto per… “un’estate d’amore”.

Ma l’amore ha sempre alcuni inciampi, difficoltà, a volte anche delle tragicità… in ogni tempo e, in particolare, nel nostro tempo, quello di Internet e delle relazioni virtuali.

Inciampi, rotture, ripensamenti e nuovi tentativi: sono tutti aspetti che fanno parte dell’esperienza amorosa e che sono fortemente influenzati dal linguaggio dell’amore.

Ma come parla l’amore, come si esprime?

In più modi che tuttavia non trovano una comprensione, una corrispondenza, una sintonizzazione nel partner.

Quali sono questi linguaggi? Ce li descrive Gary Chapman, scrittore e counselor matrimoniale, il quale individua 5 modi di dire “ti amo”: il primo è il più comune, quello delle affermazioni esplicite, con parole molto chiare non fraintendibili. Il secondo modo si esprime attraverso il tempo che si dedica alla persona amata, più che attraverso le parole; il terzo modo passa nel dono, quindi nell’essere presenti con oggetti e attenzioni materiali, dai fiori ai gioielli al viaggio; un quarto modo è la fisicità, fare coccole, abbracciare, baciare, mentre la quinta modalità è quella che si traduce in atti servizievoli, attenzioni, premure, servizi e servigi.

Questi 5 linguaggi talvolta trovano un incrocio molto diverso tra i due partner e non sempre corrispondenza: questo può dare adito a fraintendimenti e rendere complicato lo stare insieme.

Ma nell’anno domini 2023, non possiamo non considerare il ruolo del digitale nelle relazioni affettive: nel nostro tempo, quello dei like al posto delle carezze, quello in cui non è più importante dopo quanto tempo darsi appuntamento bensì decidere dopo quante chat vedersi, nell’epoca in cui il non verbale, il contatto fisico e tutto ciò che è collegato alla fisicità viene trasferito in rete, ecco che le relazioni interpersonali vanno incontro a profondi mutamenti ed evoluzioni.

Il corpo e il non verbale in rete cambiano, acquistano una consistenza differente ma non per questo meno rilevante. Ciò avviene attraverso l’uso di uno strumento che non è la parola in senso stretto bensì la scrittura, il cosiddetto text talk, che diventa la modalità con cui l’aspetto fisico, le percezioni, le sensazioni, le emozioni vengono tradotte in modo particolare attraverso un uso ampio e diffuso delle emoticon.

È cambiata anche la cornice delle storie d’amore, che un tempo era rappresentata dai luoghi delle vacanze ma anche del lavoro, dagli angoli delle nostre città, dai giardini, dai cinema… mentre oggi ha la forma di un monitor, di un cellulare, di un tablet, di un pc.

Il monitor aiuta infatti a creare la distanza cautelativa di cui l’amore dei nostri tempi sembra avere profondamente bisogno affinché si stabilizzi: attraverso lo schermo è più facile narrare di sé ed anche è più semplice interrompere delle relazioni. In altre parole il monitor costituisce quella pellicola di distanza cautelativa che per molte persone diventa un elemento rassicurante e protettivo.

Ma parlando di schermo come non pensare subito al motivo della donna-schermo, topos della lirica provenzale e principio dell’amor cortese, di cui si serve anche Dante? La donna-schermo è quella cui l’innamorato volge gli sguardi per deviare l’attenzione dalla donna amata al fine di preservarla dalle maldicenze che possano nuocere alla sua reputazione.

Ancora una volta emerge l’estrema attualità della somma opera dantesca, la Divina Commedia, in cui Dante descrive con maestria eros, amor divino, amor profano, amor romantico, in qualche modo anticipando con strabiliante precisione e completezza teorie attuali come la teoria triangolare dell’amore di Sternberg, secondo cui l’amore può essere inteso come un triangolo ai cui vertici ci sono tre ingredienti: intimità, passione e decisione-impegno, o le teorie che descrivono le patologie dell’amore.

L’attualità dell’opera dantesca nella comprensione del fenomeno amoroso è il tema del primo appuntamento della ripresa autunnale del percorso scientifico da me ideato “La scienza di eccellenza”. Il prossimo 15 settembre il tema sarà: “Mi ami? Ma quanti like mi ami? Amor divino, amor profano, amor fluido…. Scienza e attualità del modello psicologico dell’amore di Dante al tempo di internet e delle relazioni affettive digitali”. Dialogheranno con me illustri ospiti quali: la professoressa Alessandra Salerno, Docente all’Università di Palermo, psicoterapeuta sistemico-relazionale, la professoressa Laura Forcella, docente e studiosa di Dante, responsabile scientifica del progetto SicComeDante, il professor Roberto Pani, psicologo, psicoterapeuta e psicanalista.

In attesa di quell’interessante appuntamento vi saluto con un consiglio da non dimenticare quando si inizia una relazione d’amore: attenzione ai primi 90 giorni!

I primi 3 mesi sono infatti importantissimi, perché si gettano le basi fondamentali della conoscenza e del modo di vivere e viversi nella relazione. Delusione, discussione, litigio, frustrazione, sorpresa… sono tutti aspetti da osservare bene, per capire come sono vissuti   dall’altra persona: sarà molto utile nella prosecuzione del rapporto.

Infine un’indicazione per le coppie che mettono fine al rapporto: l’importante è avere   dentro di sé il pensiero di aver fatto tutto il possibile affinché potesse funzionare.

Con l’augurio che le esperienze sentimentali possano essere comunque un’opportunità di crescita, di sviluppo e talvolta di recupero, ci salutiamo e ci ritroviamo tra 15 giorni.

CHI E’ DORIANA GALDERISI?

Doriana Galderisi è padovana d’origine e bresciana d’adozione: lavora nel campo della psicologia da più di 27 anni con uno studio in via Foscolo, a Brescia. Esperta in: Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale Tipico e Atipico, Psicologia Criminale Investigativa Forense, Psicologia Giuridica, Psicologia Scolastica, Psicologia dell’Età Evolutiva, Neuropsicologia. Esperta in psicologia dello sport iscritta nell’elenco degli psicologi dello Sport di Giunti Psychometrics e del Centro Mental Training. E’ inoltre autorizzata dall’ASL di Brescia per certificazioni DSA (Disturbi specifici di Apprendimento). E’ iscritta all’Albo dei CTU, all’Albo dei Periti presso il Tribunale Ordinario di Brescia e all’Albo Esperti in Sessuologia Tipica e Atipica Centro “il Ponte” Giunti-Firenze.

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Ultimo aggiornamento il 30 Aprile 2024 12:00

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