Le nuove tariffe del ciclo idrico integrato hanno avuto l’ok dal consiglio provinciale: gli aumenti vanno dall’1 per cento per gli utenti di A2A (circa una settantina di paesi) al 10 per cento dei 118 comuni serviti da Acque Bresciane. La ratifica della proposta presentata dall’Ufficio d’Ambito (Ato), l’azienda speciale della Provincia che regola l’attività dei gestori, da parte di palazzo Broletto nella pratica significa che i cittadini pagheranno 2 euro per mille litri di acqua.
Questa revisione rende omogenee le tariffe tra A2A e Acque Bresciane: la prima negli ultimi anni aveva avuto rincari dell’8 per cento mentre la seconda aveva mantenuto tariffe più basse. Ora il riallineamento. In media una famiglie di tre persone (con un consumo di 100 mc di acqua) spende 202 euro (con Acque Bresciane) e 199 euro (con A2A). Un single che consuma lo stesso volume di acqua spende 267 euro o 271 euro in base ai due gestori. Più si consuma più si spende: con 200 mc di acqua una famiglia di 3 persone spende circa 450 euro sia con un gestore che con l’altro. Con gli stessi consumi un single paga 624 euro con Acqua Bresciane e 629 euro con A2A. Se si è in 5 persone e si consumano 150 mc si spenderanno 290 euro contro i 350 euro di una coppia.
Tutti i costi di gestione del servizio e tutti gli investimenti che garantiscono la qualità degli acquedotti, delle fognature e della depurazione sono coperti dalle tariffe. Tariffe che seguono precisi criteri stabiliti da Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente.
