Niente quorum raggiunto: il ponte tibetano di Vezza d’Oglio può proseguire con il suo iter. Il referendum consultivo organizzato nel piccolo comune camuno per capire quale fosse la voce dei cittadini sull’opera non ha raggiunto il 50 per cento più uno dei votanti. Su 1577 aventi diritto si sono recati a votare solo 530 residenti. Il dato politico però c’è: quasi tutti i votanti, cioè 496, hanno votato per il no al progetto.
Ora il sindaco di Vezza, Diego Occhi, potrebbe quindi procedere con la realizzazione del ponte. Ponte che è una passerella ciclopedonale appesa a delle funi metalliche lungo 460 metri da realizzare in Val Grande. Un progetto che fin dalla sua nascita ha spaccato il paese: da una parte i sostenitori, come l’amministrazione comunale, e dall’altra chi si oppone come il comitato Vezza sostenibile, promotore del referendum.
Anche le modalità di svolgimento della consultazione avrebbero creato malumori: secondo alcuni la data scelta, l’ultima domenica di giugno, non sarebbe stata quella ideale perchè molte famiglie sono in vacanza. In più nel computo degli elettori figurano anche gli iscritti all’Aire, cioè i residenti all’estero, che a Vezza sono più di 300.