“Se quanto emerso dalle indagini risultasse vero, si tratta di una vicenda che ferisce, perché il protagonista è un medico che lavora in un ospedale pubblico. In questo caso, chi dovrebbe avere a cuore la salute e la dignità delle persone, mina col suo gesto l’onorabilità dei tanti operatori e operatrici della sanità che con grande onestà mantengono alti i livelli di cura e di rispetto dei pazienti”.
A dirlo, in una nota, è Donatella Albini, responsabile sanità Sinistra Italiana Lombardia, che commenta così il caso del primario di Esine arrestato con l’accusa di aver preso soldi per anticipare i tempi delle operazioni e per produrre falsi certificati (al medico sono stati sequestrati beni per diverse centinaia di migliaia di euro).
“La politica, ad ogni livello istituzionale – incalza l’ex consigliere comunale – deve lavorare affinché il servizio sanitario pubblico sia equo ed universale con operatori ed operatrici adeguatamente retribuiti. Si deve mettere mano alle liste d’attesa, con un investimento straordinario nella sanità pubblica, affinché si abbia cura delle persone”.