I danni a patrimonio pubblico, infrastrutture, attività economico-produttive e privati cittadini ammontano ad almeno 171 milioni di euro. E’ questa la stima che i tecnici del Dipartimento di Protezione civile, in collaborazione con gli uffici regionali, hanno fatto dell’alluvione che tra il 27 e il 28 luglio ha colpito – in particolar modo – i Comuni di Niardo, Braone, Losine e Ceto, in Valcamonica.
Il sopralluogo segue alla richiesta dello stato d’emergenza a rilievo nazionale trasmesso dal presidente della Regione. “Adesso – ha sottolineato l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile – è importante che anche il Governo faccia la propria parte per dimostrare concreta vicinanza alle popolazioni colpite”.
Come noto, i temporali hanno provocato dissesti e danni intensi, provocando anche l’interruzione di importanti arterie di comunicazione. I centri abitati di Niardo e Braone, in particolare sono stati colpiti dall’esondazione e dalle colate detritiche provenienti dai bacini dei Torrente Valle del Re, Valle di Cobello e Palobbia.
Le alluvioni hanno interessato anche le province di Sondrio, Pavia, Lodi e Cremona. Domani, giovedì 25 agosto, in mattinata i tecnici effettueranno sopralluoghi nei comuni di Bormio e Valfurva in provincia di Sondrio mentre nel pomeriggio si incontreranno presso il Comune di Cremona per riunione e sopralluoghi. Dopodomani, venerdì 26 agosto, sarà la volta dei sopralluoghi a Cigognola e Canneto Pavese in Provincia di Pavia e nei comuni di San Martino e Massalengo in provincia di Lodi.