
Sequestro milionario di beni a carico del 63enne Lanfranco Cirillo, professionista di casa a Roncadelle noto alle cronache come “l’architetto di Putin”.
Stando a quanto riportano tutti i media nazionali, infatti, la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta a suo carico, con un maxisequestro da 141 milioni di euro (tra mobili e immobili).
Stando a chi indaga, infatti, ci sarebbe una sproporzione non giustificata tra il tenore di vita dell’uomo e quanto dichiarato al Fisco italiano tra il 2013 e il 2019. Il 63enne, infatti, avrebbe avuto nelle sue disponibilità case di lusso (tra cui quella di Roncadelle e una villa in Sardegna), un elicottero privato immatricolato in Russia (il mancato assolvimento degli obblighi doganali per il velivolo avrebbe fatto scattare l’indagine), uno yacht, quadri di pregio (143 opere, tra cui quadri di Picasso, Cezanne, Chagall, De Chirico e Fontana), vini costosissimi, orologi, gioielli e grandi disponibilità liquide (sarebbero stati sequestrati anche 670mila euro in contanti)
Pesanti le accuse che gli sarebbero state mosse: contrabbando, dichiarazione infedele, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni. Secondo quanto riporta l’edizione nazionale del Corriere, Cirillo si è detto “molto amareggiato”, mentre il suo avvocato ha contestato in particolare la presunta esterovestizione dei beni, visto che l’architetto “da molti anni è emigrato in Russia, dove ha posto il centro dei suoi interessi e ha svolto la sua attività in modo esclusivo”.
Cirillo è originario di Treviso, ma da oltre 30 anni ha casa in provincia di Brescia. Nel 1990 l’architetto è arrivato in Russia e nnel 1997 ha aperto uno studio nel centro di Mosca, a cui sarebbe stata affidata la realizzazione delle ville di numerosi oligarchi e in particolare di una maxiresidenza di lusso sul Mar Nero (che viene attribuita a Putin). Nel 2014 il presidente russo Vladimir Putin gli aveva attribuito la cittadinanza russa.