La Regione Lombardia si prepara a valorizzare lo spiedo bresciano attraverso una legge ad hoc. A presentare la proposta è il consigliere regionale della Lega Floriano Massardi, che mercoledì illustrerà i dettagli della sua iniziativa
“Il presente Progetto di legge – si legge – si pone quale obiettivo la preservazione, la valorizzazione e la diffusione dello spiedo bresciano e degli altri piatti endemici delle province lombarde preparati a base di selvaggina, quali patrimoni sociali, gastronomici e culturali della Lombardia. Lo spiedo bresciano in particolare, tradizione millenaria altresì decantata nella poesia San Martino da uno dei massimi esponenti della poetica italiana, Giosuè Carducci, perché il verso “Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar” ritorni al suo giusto ed ineguagliabile valore culturale”.
Le nuove normative, però, vietano il trasporto, la detenzione e la vendita di parti di avifauna cacciabile per fini commerciali. E mettono a rischio una tradizione millenaria e profondamente radicata negli ambienti rurali bresciani e delle altre province lombarde. Dunque, la legge regionale non potrà non tenere conto del fatto che “è necessario che la materia prima, cioè la selvaggina, venga donata volontariamente sempre e soltanto a titolo gratuito dal produttore primario, cioè dal cacciatore, fino al consumatore finale (…) in sintonia con la disciplina comunitaria e nazionale in materia di tutela e di divieto di cessione per fini commerciali, di determinate specie di avifauna”.
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