🔴 Donna uccisa e fatta a pezzi: l’identificazione è vicina?
Potrebbe essere vicina l’identificazione della donna uccisa e fatta a pezzi, il cui corpo è stato trovato domenica a Paline di Borno, al confine con la bergamasca.
I carabinieri, come noto, hanno diffuso ieri l‘identikit della vittima (altezza 1,60, capelli scuri, carnagione chiara, peso 50-55 chili) e alcuni particolari difficilmente possono passare inosservati. La vittima, infatti, aveva almeno 11 tatuaggi e alcuni – con scritte – collo anche in parti molto visibili del corpo: polso sinistro, dita della mano, gomito sinistro, caviglia destra. Inoltre le mani erano “molto curate”, segno di una recente manicure. Difficile passare inosservata con queste caratteristiche e i carabinieri sperano che da qualche estetista o dal tatuatore arrivino indicazioni essenziali per il riconoscimento (il numero fornito è quello dei carabinieri della stazione di Breno: 0364/322800).
Un altro elemento utile è che i tatuaggi presentavano tutti scritte in inglese, tranne uno – quello sulla mano – che riportava: “Te”. Era italiana? Straniera? Come noto le impronte digitali non hanno dato risposte utili, segno che o si trattava di una straniera irregolare oppure di un’italiana/comunitaria senza precedenti con la giustizia e senza passaporto. Ma nel secondo caso è difficile immaginare che non ne sia stata denunciata la scomparsa o che i conoscenti non procedano ora a una veloce identificazione.
Del tutto esclusa, invece, è l’ipotesi – riportata da alcuni siti – che il corpo sia quello di Sara Pedri (la ginecologa 31enne scomparsa nel 2021, che si sarebbe suicidata), priva di tatuaggi in luoghi visibili.
Quanto all’assassino, ad oggi tutte le ipotesi sono aperte: dal delitto passionale all’azione di un serial killer. Nel bresciano non risulterebbero denunce di scomparsa collegabili al corpo ritrovato, ma è difficile ipotizzare che l’omicida si sia fatto centinaia di chilometri con quattro sacchi neri contenenti un cadavere in auto. Dunque, se non è del posto, l’omicida potrebbe non arrivare da molto lontano, magari dalla vicina provincia di Bergamo.
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