Una coppia di fidanzati di origine rumena (22 anni lui, 21 lei), la mamma 47enne di lei e un venditore ambulante di 66 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Esine con le accuse di furto e ricettazione. Ma non solo.
Secondo quanto ricostruito dai militari, infatti, fidanzati e mamma entravano nei supermercati e in diversi negozi bresciani con grossi giacconi e borse e ne uscivano dopo aver trafugato prodotti di valore, limitandosi a pagare alla cassa scontrini di pochi euro. Con un modus operandi ormai collaudato, i tre mettevano a segno anche tre o quattro furti al giorno, in molte occasioni senza che i responsabili delle rivendite si accorgessero degli ammanchi dagli scaffali.
Le indagini hanno avuto inizio a febbraio del 2021, quando i carabinieri di Edolo avevano raccolto la denuncia del responsabile di un supermercato di Sonico, e si sono concluse nel successivo mese di aprile. Non è stato un lavoro semplice quello che ha permesso ai Carabinieri di ricostruire in maniera dettagliata tutti i furti messi a segno. Nella mattinata del 28 ottobre, nell’ambito dell’indagine denominata “Tacchi”, i militari – coordinati dalla Procura della Repubblica di Brescia (Pm Alessio Bernardi) – hanno arrestato i tre. Ai domiciliari è finito anche un commerciante ambulante 66enne di Esine, che commissionava i furti, rifornendosi costantemente di merce rubata che poi rimetteva in commercio, incrementando in modo significativo i propri guadagni.
I colpi – spiega una nota dei militari – venivano messi a segno con cadenza giornaliera e la merce rubata, principalmente generi alimentari di valore, veniva rivenduta all’estero o piazzata sul locale mercato nero.
Sono in totale 67 i capi di imputazione che vengono contestati ai quattro arrestati, in concorso con altre cinque persone che sono state indagate in stato di libertà. Al vertice del gruppo criminale – stando a quanto riferiscono i Carabinieri – c’era la giovane 22enne, che compiva in prima persona i furti, trasportava poi la merce in appositi covi e metteva a disposizione dei complici le proprie auto utilizzate per trasportare la refurtiva. Agiva in concorso con il fidanzato e in alcune occasioni con la partecipazione della mamma, residente a Piancogno.
Nell’ambito dell’ indagine – come già riferito – sono state indagate in stato di libertà altre cinque persone: si tratta di due cittadini romeni di 28 e 22 anni, entrambi domiciliati a Pian Camuno, che avevano concorso con la coppia di fidanzati durante i primi colpi messi a segno a Sonico ed Esine, di un 46enne di Piancogno che ha aiutato gli arrestati nell’occultamento della refurtiva, oltre alla moglie e alla figlia del commerciante di Esine che collaboravano con il familiare nella vendita al dettaglio dei generi alimentari rubati.
Durante le ispezioni è emerso anche che il commerciante toglieva le confezioni dai formaggi rubati e li rimetteva in vendita come freschi: per questo l’uomo è stato accusato anche di frode in commercio con alterazioni delle denominazioni protette. Nell’ambito dell’operazione i carabinieri hanno sequestrato anche due auto: una Mercedes Coupè del valore di circa trentamila euro e una Fiat Punto.
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