Accanto all’ingresso della Farmacia Schiavo di via Triste 11 (sotto il volto), è a disposizione della cittadinanza un nuovo defibrillatore (DAE). Inaugurato venerdì alla presenza delle autorità cittadine, rappresenta per tutti coloro che abitano o transitano per il centro storico un prezioso presidio di salute, che può salvare la vita in caso di arresto cardiaco.
«L’ho fortemente voluto – spiega la titolare della farmacia dottoressa Serena Schiavo -. Del resto vi sentireste sicuri se a scuola di vostro figlio o in ufficio non ci fossero estintori? Sicuramente no». Eppure, spiega Schiavo, di incendio muoiono ogni anno circa 180 persone, mentre le vittime di arresto cardiaco sono oltre 60mila, una ogni 8 minuti circa.
Il nuovo defibrillatore è stato finanziato dal Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio: «Ne abbiamo già donati due nelle sedi in cui ci ritroviamo, ai ristoranti La Sosta e AreaDocks – ricorda il presidente Davide Frizza -. Una proposta già sostenuta dal past president Simone Foresti, avanzata dalla dottoressa Schiavo al nostro socio Stefano Moreschi, sensibile a queste tematiche per il suo coinvolgimento in Croce Bianca ».
L’iniziativa aderisce al progetto PAD (Public Access Defibrillation) che mappa i DAE presenti nei luoghi pubblici e che consente una più efficiente risposta da parte del sistema di emergenza AREU, con la relativa formazione di persone in zona. La volontà della farmacia, infatti, non si limita alla sola collocazione del defibrillatore, ma prevede anche la formazione di una quindicina di esercenti delle immediate vicinanze: Bar Trentuno, Borghini Iconic Shoes, Bar Amante, Gioielleria Saleri, Bar Mon Petit Bistrot, Exploit Jolie e Cerdelli. Anche New Galles e Mariabruna Beauty rientrano nel gruppo, ma in un corso successivo.
Come spiega il dottor Antonio Scalvini, referente Federfarma Brescia per il progetto di defibrillazione precoce, una vita può essere salvata se si favorisce una combinazione di probabilità: se c’è un defibrillatore e una persona esperta che interviene, si arriva al 90% di
sopravvivenza. La velocità, poi, è essenziale: la percentuale di ripresa del ritmo decresce del 10% ogni minuto che passa. «Il cuore, prima di arrestarsi, passa in una fase vibrante, che non ha un vero e proprio ritmo e che va reimpostato. La macchina lo resetta e lo fa ripartire» spiega il dottor Scalvini.
A Brescia i DAE sono 400, in Lombardia 14mila, molti dei quali, però, custoditi all’interno di palestre, aziende, oratori; si stima che solo il 10% circa siano esterni come quello della farmacia Schiavo. Più DAE sono disseminati sul territorio e più persone sono formate, meglio è: chiunque volesse imparare a usarlo farà bene a se stesso e alla comunità: per farlo basta contattare una delle tante associazioni di soccorso presenti sul territorio.
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