Se giochi bene, se costruisci occasioni da rete, se dai l’impressione di essere superiore e poi al 94esimo la vittoria e i tre punti se li prendono gli avversari, hai voglia di prendertela con la malasorte, con l’arbitro, con gli assenti che quando sono assenti li rimpiangi e quando giocano rimpiangi che abbiano giocato! Brescia-Milan finisce 1 a 0 per i rossoneri in gol con Rebic, uno che fino a dieci giorni fa sembrava un brocco e che adesso fa gol anche se lo mandano in tribuna, ed alla banda Corini restano solo i complimenti e le pacche sulle spalle che se date da chi ha mano pesante non fanno neppure piacere. Finisce che fan festa i tifosi del Diavolo, finisce che il Brescia resta sul fondo della classifica insieme a Spal e Genoa. Un punto sopra c’è il Lecce e l’impressione che se la giocheranno in quattro per evitare i tre posti che portano dritto alla retrocessione, è sempre più forte.
Chi forte non dà l’impressione di essere, è l’attacco del Brescia. Fuori Balotelli il maleducato, che paga con due giornate di squalifica il “vaffa” all’arbitro Giua, il goal latita come Brusca ai bei tempi (suoi). E dietro quelli davanti al povero Joronen, costretto ad ogni gara agli straordinari ed a smoccolare in finlandese stretto per le topiche dei suoi compagni, un errorino – eufemismo – lo commettono sempre, lasciando agli attaccanti avversari occasioni che puntualmente vengono sfruttate. Il mercato di riparazione è allo sprint finale. Servono un difensore, meglio due, di categoria e un attaccante che, dici niente, faccia gol. Un po’ come sperare, alla mia veneranda età, di uscire con una ventenne vergine, innamorata, consenziente e pure disponibile…..