Nei prossimi giorni Sara Capoferri sarà riascoltata dal Pm per chiudere il fascicolo aperto in occasione della sua scomparsa. Una pura formalità (la 37enne di Palazzolo non rischia denunce), anche se non tutti i dettagli della sua fuga appaiono chiari e resta ancora da chiarire in particolare il mistero dell’auto bruciata due giorni dopo il suo ritrovamento.
Nel frattempo – dopo circa dieci giorni di assenza (qui la ricostruzione) – la giovane ha cercato rifugio nella casa del padre, a Sarnico. Dove è stata raggunta dal cronista di Bresciaoggi Giancarlo Chiari, che l’ha intervistata. Ne riportiamo alcuni passaggi tratti dal quotidiano in edicola oggi.
LE SCUSE. «Mi spiace di aver creato apprensione e preoccupazione in tante persone, ma nei giorni della fuga ho vissuto come se fossi in un’altra dimensione. Quando mi hanno trovata i carabinieri sono tornata alla realtà. Quest’esperienza darà una svolta alla mia esistenza. Voglio stare vicino alla mia famiglia, a mia figlia e a tutti quelli che amo e che mi amano». «Adesso è tutto cambiato: voglio tornare alla normalità, riprendermi la mia vita. Penso di potercela fare con l’aiuto di tutte le persone che durante la mia assenza sono rimasti in apprensione per la mia sorte».
LE MOTIVAZIONI. «Dovevo staccare la spina altrimenti non so come sarebbe finita. Avevo bisogno di stare lontano da tutti e da tutto, ma ora sono pronta a ripartire».
LA RICOSTRUZIONE. La notte del 21 febbraio è rimasta senza benzina: ha lasciato l’auto a Berlingo mettendo in evidenza il cartello con la scritta “guasta”. Poi ha iniziato a camminare. Ho raggiunto a piedi Lograto camminando nel buio per qualche ora, poi ha preso l’autobus ed è arrivata a Rezzato, dove ha incontrato un giovane africano che le ha offerto da mangiare e ospitalità. A dare la svolta alle indagini è stata la segnalazione di un indiano di Prevalle, che ha avvisato le forze dell’ordine di averla vista in un bar di Rezzato nel pomeriggio. La 37enne è stata rintracciata sabato pomeriggio mentre era nell’ auto guidata da un conoscente e rimasta impantanata nel fango di una stradina di campagna di Virle.
Ora però resta da risolvere un altro giallo, quello della sparizione del 42enne Luca Inverardi, padre di una bimba scomparso da Passirano.
Lasciatelo dire da una mamma Sara: spero che tu capisca ora quanto dolore può provocare nelle persone che ti circondano il tuo dolore, hai il dovere di stare bene Sara! Costi quel che costi!