Referendum autonomia, Maroni e Zaia al governo: vogliamo l’election day
“In considerazione della recente pronuncia della Corte Costituzionale, con cui sono stati dichiarate ammissibili due richieste di referendum abrogativo di carattere nazionale, nonche’ dell’imminenza delle prossime elezioni amministrative, siamo ancora un volta a chiedere che, in applicazione del principio dell’election day, si preveda di far coincidere la data del referendum regionale con la prossima consultazione referendaria nazionale o con le elezioni comunali, con conseguente notevole risparmio di spesa per tutte le Amministrazioni coinvolte”. E’ la richiesta contenuta nella lettera firmata dai presidenti di Lombardia e Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia e inviata oggi al Governo. Destinatari: il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dell’Interno Marco Minniti.
RISPARMIO E’ INTERESSE COMUNE – “Cio’ – precisano -, nella convinzione che la necessita’ di una gestione attenta delle risorse pubbliche non possa che incontrare la sensibilita’ di tutti i livelli istituzionali, in considerazione delle imprescindibili esigenze di risparmio e di contenimento della spesa pubblica del tutto evidenti nel contesto dell’attuale congiuntura economica”.
Quella trasmessa oggi, all’attenzione anche del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, e’ solo l’ultima di numerose richieste gia’ rivolte a Palazzo Chigi in questo senso.
RIPETUTE RICHIESTE – “Con precedenti note – ricostruiscono infatti nella missiva i due governatori -, Regione Lombardia e Regione del Veneto hanno, rispettivamente, avanzato richiesta di fissazione di un’unica data per lo svolgimento dei referendum consultivi regionali sull’autonomia e del referendum confermativo, di cui all’articolo 138 della Costituzione perl’approvazione della recente Riforma costituzionale, secondo il principio dell’election day”.
IL SILENZIO DEL GOVERNO PRECEDENTE – “In data 19 luglio 2016 – proseguono Maroni e Zaia – e’ stata inoltre inviata una lettera congiunta al Governo, in cui abbiamo chiesto di avere riscontro, in tempi brevi, alle precedenti richieste, ritenendo, in caso contrario, di dovere prendere atto della mancata disponibilita’ del Governo allora in carica a consentire lo svolgimento abbinato delle consultazioni referendarie in un unico giorno. Purtroppo, nessuna nota e’ pervenuta dal Governo allora in carica”.
COMUNQUE AL VOTO IN PRIMAVERA – “Qualora non dovesse giungere una positiva risposta – conclude la lettera -, comunque le Regioni dovranno attivarsi per assicurare il corretto e regolare svolgimento dei referendum regionali nella primavera prossima, con conseguente aggravio di costi per i cittadini rispetto alle economie che si potrebbero conseguire permettendo l’abbinamento delle consultazioni”.