Silp Lombardia: nessuno strumentalizzi i poliziotti che si sono tolti il casco

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Nessuno strumentalizzi il gesto dei poliziotti che si sono tolti il casco durante le manifestazioni: questo dichiara il sindacato italiano della polizia della Lombardia che, in una nota, fa sapere di non accettare alcun invito "pericoloso, da qualunque parte esso provenga, che si traduce in un evidente invito a violare le regole di questo Paese".

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

La segreteria regionale del Silp CGIL Lombardia prende le distanze da chi vuole ad ogni costo speculare sul gesto dei lavoratori di polizia che impiegati in servizio di ordine pubblico hanno tolto il casco. E’ senza dubbio un gesto fatto in condizioni operative possibili che nessuno può permettersi di strumentalizzare. I poliziotti impiegati in servizi di ordine pubblico hanno ben presente il loro ruolo che è semplicemente quello di garantire a tutti il diritto di manifestare. Per questo respingiamo al mittente ogni invito pericoloso, da qualunque parte esso provenga, che si traduce in un evidente invito a violare le regole di questo Paese.

Non vi è dubbio che i poliziotti vivono quotidianamente sulla propria pelle le ricadute negative dei tagli sul comparto sicurezza come operatori i polizia, ma anche i disagi come cittadini di fronte ad una crisi che non trova una via d’uscita neanche nella legge di stabilità di cui si parla in queste ore.

Per questi motivi abbiamo protestato insieme alla CGIL nelle piazze d’Italia, davanti le Prefetture, per questo saremo presenti sabato 14 dicembre a Milano alla manifestazione unitaria CGIL CISL UIL per dire NO ad una legge di stabilità che penalizza ulteriormente i lavoratori e le lavoratrici di polizia e di conseguenza l’intera struttura deputata a garantire la sicurezza nel nostro Paese.

 

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1 COMMENT

  1. Ciao poliziotto!
    Sono uno degli operai che il 15 giugno era ai cancelli di Pomigliano la fabbrica Fiat, ricordi? Sono uno di quelli che cercava di spiegare ai suoi colleghi perché eravamo lì, ero io quello che insieme ai miei compagni gridava che non era giusto che in una fabbrica dove più di 1500 operai sono in cassa integrazione l’azienda comandasse i sabati di straordinario (per di più pagati in ordinario!), ero uno di quelli che cercava di spiegare anche a te che la soluzione poteva essere la redistribuzione equa del lavoro mediante il contratto di solidarietà. Che bella parola, solidarietà! Ricordi? Io ricordo tutto! Ricordo che nella migliore delle ipotesi alle mie istanze la tua risposta era " non voglio nemmeno sentire non sono problemi miei, sono qui a fare il mio lavoro", ricordi? Ricordi quando io ed i miei compagni ci fermavamo vicino ai nostri colleghi per cercare di spiegare perché eravamo lì e tu li avvicinavi ordinandogli di entrare a lavoro, ricordo quando prendesti uno di noi è lo identificasti perché ti chiedeva il perchè del tuo comportamento. Ricordo un compagno a terra e voi attorno in cerchio con la faccia di chi non sa nemmeno perché è lì quel giorno, quasi come se non vi importasse del dramma che si stava consumando. Io ricordo tutto, e ricordo che il casco non lo toglieste nemmeno per un momento, ricordo che i manganelli erano ben saldi nelle vostre mani. Oggi ho visto delle scene, e mi viene spontaneo chiedermi, perché? Perché oggi si è allora no? Cosa è cambiato? Forse eravamo stati noi a non sapervi convincere? E pure non ricordo né bombe carta e né molotov. Qualcuno dice che è per il colore che porto in giro con tanto orgoglio, beh forse sarà così o forse no, non lo so, ma quello che so e che a breve ci rincontreremo, perché i nostri problemi sono sempre li è la nostra voglia di lottare é sempre viva. Ebbene quando quel giorno arriverà, e fidatevi che non aspetteremo molto, vedremo se davvero qualcosa è cambiato oppure come dicono i maligni oggi pomeriggio la differenza l’ha fatta il colore di una bandiera.

    Ciro D’Alessio operaio Fiat
    delegato FIOM

  2. Certo, forse i poliziotti e i carabinieri non hanno molto in simpatia il colore rosso. Forse anche perchè nei cortei con le bandiere rosse scandiscono lo slogan "10,100,1000 Nassiriya"; oppure "PS=SS"; oppure "carabiniere basco nero il tuo posto è al cimitero".E se non scandiscono slogan fanno le scritte sui muri, rigorosamente rosse e firmate con falce e martello.Ecco cosa canticchiano i cari compagni mtante volte nei cortei. Condendo queste canzoncine (spesso) con lancio di sassi, molotov etc….E poi , cari compagni parlate di violenza verbale dei "forconi"….Fatevi un esamino di coscienza.

  3. I Poliziotti e i Carabinieri non hanno, per giusta definizione, molto in simpatia chi trasgredisce le leggi e le regole. Indipendentemente dal colore delle bandiere o altro. La legge è uguale per tutti, sia per chi blocca la Val di Susa sia per chi impedisce o ostacola la libera circolazione delle persone e delle merci. Entrambi violano la legge.

  4. La mia è solo una constatazione, leggo molti commenti che parlano di legge uguale per tutti, manganellate per questo e quello, ecc…ma vorrei chiedervi una cosa: sono solo io a pensare che le manganellate dovrebbero darle anche a quelli in giacca e cravatta? Forse non lo fanno perchè questi possono permettersi avvocati che li rovinerebbero, no? Allora vedete che la legge non è è uguale per tutti. La mia non vuole assolutamente essere una critica alle forze dell’ordine, ma a un sistema che avvantaggia chi già detiene il potere (economico o politico) e voi qui ancora a scannarvi sui colori delle bandiere.

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