Dopo la forte flessione di dicembre, a gennaio le imprese manifatturiere bresciane – secono il Centro studi di AIB – hanno registrato un incremento dell’attività produttiva, trainato da un lato dal maggiore numero di giorni lavorativi, dall’altro da un modesto miglioramento delle condizioni operative. La produzione è risultata in aumento per quaranta operatori su cento, con un saldo positivo del 19% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione. Con riferimento ai settori produttivi, la dinamica congiunturale è in aumento nei comparti carta e stampa, chimico, gomma e plastica, metallurgico e siderurgico, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, tessile. L’attività produttiva è rimasta sostanzialmente invariata per le imprese attive nella meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, mentre è diminuita nell’abbigliamento, nell’agroalimentare e caseario, nel calzaturiero, nel legno e mobili in legno, nel maglie e calze, nei materiali da costruzione ed estrattive.
Le prospettive a breve termine propendono per una stabilizzazione dell’attività dell’industria manifatturiera bresciana sui livelli raggiunti a gennaio: per la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è poco maggiore di zero (7%). Le previsioni sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 16% delle imprese e in contrazione per il 14%. Le aspettative sulla forza lavoro evidenziano un incremento per l’8% e una flessione per il 14%. Gli ordini dal mercato interno sono attesi in ribasso dal 28% delle aziende, con un saldo negativo del 10% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE presentano saldi positivi rispettivamente del 7% e del 13%.