"Tutto è stato fatto alla luce del sole e iscritto a bilancio”. Replica così Ettore Lonati, patròn dell’omonimo gruppo, agli articoli di giornale che oggi hanno fatto il suo nome per l’avviso di conclusione delle indagini preliminari – l’ipotesi è “finanziamento illecito ai partiti” – ricevuto insieme ad altri 32 nomi eccellenti dell’imprenditoria bresciana. Sotto la lente di ingrandimento dei giudici sono finiti in particolare i 30mila euro versati a due associazioni (il “Comitato per Franco Nicoli Cristiani” e l’”Associazione Amici del Pdl”) riconducibili all’ex assessore regionale Franco Nicoli Cristiani. Ma secondo l’imprenditore bresciano la realtà dei fatti è ben diversa da quanto emerge dagli articoli di giornale.
“Rispetto il lavoro della magistratura”, spiega Lonati a Bsnews.it, “ma sono molto amareggiato per come i media hanno trattato l’argomento, sbattendo nomi e cognomi in prima pagina senza approfondire la questione. La verità”, continua l’imprenditore, “è che tutto è stato fatto secondo le prescrizioni di legge. La decisione è passata per il consiglio di amministrazione, il pagamento è avvenuto tramite bonifico bancario e l’importo è stato regolarmente scritto nei libri contabili, quindi anche nel bilancio della società. Nel contraddittorio abbiamo anche dato prova del fatto che quella somma è stata inserita al rigo B14, alla voce ‘erogazioni liberali’. Insomma: riteniamo di aver operato secondo le regole. E non ci siamo certo mossi come chi vuole nascondere qualcosa. Ho piena fiducia nei giudici”, chiarisce Lonati, “ma sono sinceramente dispiaciuto di come i media ci hanno trattati. Riteniamo di aver agito in maniera limpida e legale”, chiosa, “sono convinto che sarà la stessa magistratura a dirlo”.
COMMENTI BLOCCATI A CAUSA DELLE RIPETUTE VIOLAZIONI DEL REGOLAMENTO DEL SITO