Aib: a luglio balzo della produzione industriale

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    Dopo la flessione riscontrata a giugno, l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha registrato a luglio un recupero, che si spiega, sia con  un giorno lavorativo in più, sia con il processo di ricostituzione delle scorte che ha interessato  alcuni comparti industriali. Nel dettaglio, la produzione è cresciuta per 42 operatori su 100, con un saldo positivo del 30% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione. Nonostante questo miglioramento, l’attività produttiva resta su un livello relativamente basso, giudicato inferiore rispetto al potenziale dal 40% delle imprese del  campione.

    L’andamento per classe dimensionale denota un significativo recupero della produzione nelle micro imprese, nelle grandi e in quelle di maggiori dimensioni; la dinamica è stata relativamente meno accentuata per le piccole, le medio-piccole e le medio-grandi.

    L’utilizzo degli impianti riflette tutto sommato l’evoluzione dell’attività produttiva, con una quota del 20% delle imprese che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è  giudicato basso dal 41% delle aziende.

    Le vendite sul mercato nazionale hanno registrato un timido incremento, con un saldo positivo del 7% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE hanno registrato saldi positivi rispettivamente del 14% e del 5%.

    Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano sostanzialmente adeguate alle esigenze dalla maggioranza degli operatori. La manodopera è rimasta invariata per l’83% delle aziende ed è diminuita per l’11%.

    Le previsioni a breve termine restano negative: per la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è di meno 28%. Le prospettive sull’utilizzo degli impianti risultano in flessione per il 36% delle imprese. La forza lavoro è prevista stabile dal 74% delle aziende, in aumento dal 4% e in diminuzione dal 22%.

    Gli ordini dal mercato interno sono attesi in contrazione dal 42% delle aziende, con un saldo negativo del 36% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE presentano saldi negativi rispettivamente del 21% e del 5%. 

     

    L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.

    L’ANDAMENTO PER SETTORE

    Abbigliamento

    Le imprese del comparto evidenziano un calo della produzione, il quinto consecutivo dall’inizio dell’anno. Le vendite risultano in diminuzione sul mercato interno e sui mercati extra comunitari, stazionarie sui mercati dei Paesi UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute elevate rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve sono sfavorevoli per tutte le variabili considerate, ad eccezione degli ordinativi dall’estero previsti stazionari.

    Agroalimentare e caseario

    L’attività produttiva del settore è in aumento, dopo la leggera flessione registrata nel precedente mese di giugno. Le vendite sono in crescita sia in Italia che sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute sostanzialmente adeguate alle esigenze. Le previsioni a breve sono positive per la produzione, l’utilizzo degli impianti, gli ordini dall’interno e la manodopera; negative per gli ordinativi dai mercati esteri.

    Calzaturiero

    La produzione del settore evidenzia un ulteriore aumento, dopo quelli rilevati nelle due indagini precedenti. Le vendite in Italia sono in diminuzione, mentre risultano in crescita quelle verso i Paesi UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono giudicate insufficienti, mentre le scorte di materie prime sono ritenute adeguate. Le aspettative a breve sono negative per tutte le variabili considerate, in particolare per la produzione e gli ordini nazionali.

    Carta e stampa

    L’attività del settore registra un incremento, dopo la flessione rilevata nel precedente mese di giugno. Le vendite sono aumentate sia in Italia che sui mercati dei Paesi UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate, mentre le scorte di materie prime sono giudicate basse rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve sono negative per tutte le variabili considerate, ad eccezione degli ordini dai Paesi extra UE, stimati stabili.

    Chimico, gomma e plastica

    L’attività produttiva del settore è in leggero aumento, dopo il calo registrato nella rilevazione precedente. Le vendite sono aumentate in Italia e nei Paesi UE, mentre sono diminuite sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute leggermente inadeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili considerate, soprattutto per la produzione e gli ordini dal mercato interno.

    Legno e mobili in legno

    L’attività produttiva del settore è in aumento, dopo quattro mesi consecutivi di flessione. Le vendite sono cresciute sul mercato interno e diminuite sui mercati esteri UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate basse rispetto alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili considerate, in particolare per la produzione e gli ordinativi dai Paesi UE.

    Maglie e calze

    Le imprese del comparto dichiarano un ulteriore aumento dell’attività produttiva, dopo quelli segnalati nelle due precedenti rilevazioni. Le vendite sono in aumento sul mercato interno e sui mercati UE, in diminuzione sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute leggermente elevate, mentre le scorte di materie prime risultano inadeguate rispetto alle esigenze degli operatori. Le previsioni a breve sono di stabilità per tutte le variabili considerate, ad eccezione degli ordini dal mercato interno e della manodopera, attesi in diminuzione.

    Materiali da costruzione ed estrattive

    L’attività produttiva delle imprese del settore registra una contrazione, per il secondo mese consecutivo. Le vendite sono fortemente diminuite sul mercato interno, mentre sono cresciute sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate basse rispetto alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono negative per tutte le variabili, in maniera più accentuata per la produzione e gli ordinativi dall’Italia.

    Metallurgico e siderurgico

    Il settore evidenzia un recupero dell’attività produttiva, dopo il risultato negativo del mese precedente. Le vendite sono stabili sul mercato interno, in leggera diminuzione sui mercati UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono giudicate basse rispetto alle esigenze aziendali. La manodopera è leggermente diminuita. Le aspettative a breve termine risultano negative per tutte le variabili considerate, soprattutto per la produzione e gli ordinativi dal mercato interno.

    Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche

    Le imprese del comparto segnalano un ulteriore incremento della produzione, dopo quelli manifestati nelle due indagini precedenti. Le vendite sono aumentate sul mercato interno e sui mercati extra UE, leggermente diminuite sui mercati UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute sostanzialmente adeguate alle esigenze aziendali. Le aspettative a breve termine sono sfavorevoli per tutte le variabili, in particolare per gli ordini dai Paesi UE.

    Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto

    L’attività produttiva del settore evidenzia un aumento, dopo quattro cali consecutivi dall’inizio dell’anno. Le vendite risultano in crescita, in particolare sul mercato interno. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute leggermente elevate rispetto alle esigenze aziendali. La manodopera ha subito una contrazione. Le previsioni per i prossimi mesi sono negative per tutte le variabili considerate, soprattutto per la produzione e per gli ordinativi dal mercato interno.

    Tessile

    Il settore evidenzia un’altra flessione della produzione, dopo quella registrata in giugno. Le vendite sono in forte diminuzione sul mercato interno e sui mercati extra UE, stabili sui mercati UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute in eccesso rispetto alle esigenze aziendali. La forza lavoro ha subito una leggera contrazione. Le prospettive a breve termine sono negative per tutte le variabili oggetto dell’indagine, in particolare per la produzione e gli ordini dal mercato interno.

     

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