Con una lettera indirizzata al sindaco di Brescia Adriano Paroli, i dipendenti delle biblioteche comunali chiedono all’Amministrazione di aumentare le risorse da destinare alle biblioteche, in quanto “bene comune come l’acqua, a beneficio della categorie più deboli”. Di seguito il testo della lettera:
Noi bibliotecari dipendenti del Comune di Brescia crediamo indispensabile,
soprattutto in un periodo di crisi come l’attuale, riflettere sulle priorità
nell’investimento delle risorse a disposizione del bilancio comunale.
Al riguardo condividiamo quanto contenuto nella presentazione editoriale
del libro che alleghiamo alla presente “Caro sindaco, parliamo di biblioteche, di
Antonella Agnoli” ovvero che:
“Come l’acqua, le biblioteche sono un indispensabile bene comune che Google
non può sostituire. Una società civile ne ha bisogno perché nella crisi sono una
risorsa per i cittadini, in particolare quelli più deboli, meno capaci di usare le
tecnologie, in difficoltà con il lavoro. Sempre, esse sono una diga contro
l’imbarbarimento, un’indispensabile infrastruttura democratica.”
Un paese senza biblioteche efficienti è un paese senza memoria e senza
futuro.
Per questo ci permettiamo di chiedere all’Amministrazione comunale tutta,
attraverso il Vostro ruolo istituzionale, di incrementare, anche alla luce di alcuni
suggerimenti contenuti nel libro, lo stanziamento delle risorse destinate alle
biblioteche.
Cattiva quanto diffusa abitudine, quella dei dipendenti comunali, di ingerirsi nelle questioni politiche.
Ma scusi Michael: non poter acquistare libri sarebbe una questione politica?