(a.c.) Da 50 centesimi al giorno, per alberghi di una o due stelle, campeggi e strutture extra-alberghiere, a 2 euro per i cinque stelle, passando per 1 euro dei tre e quattro stelle. I comuni della sponda bresciana e quelli della sponda veronese hanno trovato l’accordo per l’introduzione della tassa di soggiorno, un balzello a carico dei turisti che colpirà i soggiorni lacustri dal primo aprile al 31 ottobre, a partire dal prossimo anno.
La notizia è giunta ieri dal vicepresidente della Comunità del Garda, Guido Passionelli, sindaco di Torri del Benaco. Gli albergatori e i campeggiatori dovranno versare le quote nelle casse dei comuni entro il 10 del mese successivo. La tassa sarà applicata solo da Brescia e Verona, Trento (Riva del Garda) ha deciso di aspettare, anche perché non ha problemi economici.
Il balzello verrà utilizzato esclusivamente per finanziare manifestazioni e infrastrutture destinate al turismo. Si tratta sì di una tassa, ma se gestita coscientemente potrà dare rilancio ai comuni, e alleviare i bilanci dalle voci relative al turismo.
I dettagli verranno definiti nei prossimi giorni, per ora è certo che la tassa di soggiorno non verrà applicata a bambini e ragazzi con meno di 13 anni, autisti dei pullman, portatori di handicap, forze di polizia. La tassa, che si applica in molti paesi europei, è stata abolita dall’Italia nel 1989, molti però sono i comuni (anche le città d’arte) che l’hanno nel corso degli anni ristabilita.