Paroli: tranquillo. Ma la giunta rischia

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    “La vicenda per me non ha ombre e credo di aver già chiarito tutto rimborsando di tasca mia i 49mila euro: sono questioni antipatiche, che lasciano una grande amarezza, ma io sono tranquillo”. Così il sindaco Adriano Paroli ha commentato gli ultimi sviluppi della questione carte di credito, su cui ora sta indagando anche la Procura (nel mirino nove esponenti della giunta su dieci), aggiungendo che “sulla vicenda è già stato perso troppo tempo”. Ma difficilmente il clamore mediatico si spegnerà a breve. Sabato, infatti, della vicenda si sono occupati anche alcuni telegiornali nazionali. E anche nella giunta (l’unico autorizzato a parlare pubblicamente, però, è il sindaco) non tutti sembrano condividere la scelta di Paroli – pare comunicata all’ultimo momento agli stessi assessori – che all’opinione pubblica potrebbe anche suonare come un’implicita ammissione del fatto che qualche leggerezza è stata commessa. Ma ora il vero nodo è quello di capire cosa farà la Procura, che sta indagando sull’ipotesi di peculato. La sentenza, infatti, potrebbe arrivare tra sei mesi o molto più tardi. Una tempistica che potrebbe coincidere con quella della prossima campagna elettorale per il rinnovo dei vertici di Palazzo Loggia. Inoltre è evidente che la maggioranza di centrodestra dovrà sperare nel fatto che i media nazionali non dedichino troppa attenzione al caso, perché altrimenti sarà difficile resistere alla pressione di chi chiede le dimissioni. Nel frattempo, però, una cosa è certa. Il caso sta favorendo chi, fuori e dentro la giunta, non vuole il rimpasto di metà mandato, perché il cambio di qualche assessore in questa fase rischierebbe di suonare come una bocciatura politica dell’interessato.

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    1 COMMENT

    1. le responsabilità sono in parte collettive (della giunta) in parte personali (di ogni singolo assessore). il gesto di paroli di pagare per tutti suona come: tutti innnocenti (o tutti colpevoli?). un bel pasticcio. una giunta che pensava di poter fare tutto quello che voleva, questa volte ci rimette lo zampino.

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