Il Monti riparte dopo la sconfitta

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    La sconfitta maturata sul pesante terreno del Canavese, senza dubbio contro un avversario di valore, ma maturata in circostanze che lasciano davvero l’amaro in bocca, è stata analizzata con attenzione e severità in casa rossoblu. Un esame condiviso sia dal presidente Maurizio Soloni che dal tecnico Claudio Ottoni e da Mauro Rosin che per l’occasione ha seguito la partita dalla panchina. I tre, sia in sede di commento che parlando tra di loro, hanno ripetuto gli stessi concetti, concordando sulla necessità per la formazione monteclarense di riproporre per il prosieguo del Campionato uno spirito ben diverso, basato su elementi irrinunciabili come l’umiltà, la volontà e la determinazione. Un tris fondamentale, senza il quale non si può certo fare molta strada in un torneo selettivo come la Seconda Divisione. “L’impressione che ho avuto – è stato il chiaro intervento del presidente Soloni – è che qualche nostro giocatore si ritenga ormai arrivato. Non stiamo stati in campo con lo spirito giusto ed alla fine lo abbiamo pagato a caro prezzo. Noi abbiamo creato diverse buone occasioni, ma siamo riusciti a sbagliare opportunità che sarebbe stato molto più semplici segnare, a tu per tu con il portiere e ormai senza difensori. Loro, invece, con concretezza, hanno fatto due tiri in porta ed hanno segnato altrettante reti. Essere belli ed eleganti non ha alcun valore se poi non si riesce ad essere concreti ed efficaci. Inoltre nessuno deve commettere l’errore di sentirsi arrivato. La Seconda Divisione non è affatto un punto di arrivo, senza dimenticare che nel calcio ogni giorno bisogna dimostrare di meritare quello che si è raggiunto. Non possiamo e non dobbiamo permetterci il grave errore di cullarci sugli allori o di ritenerci salvi solo perché fino a questo momento abbiamo praticato un buon gioco. Dobbiamo imparare ad essere concreti e a sfruttare in modo preciso le occasioni che riusciamo a creare. La nostra – prosegue il massimo dirigente del Montichiari – è una squadra molto giovane. In Piemonte si può dire che ci siamo presentati con i soli Verdi e Muchetti come giocatori di una certa esperienza. Alcuni alti e bassi nel rendimento sono quindi facilmente immaginabili, ma non è comunque ammissibile giocare con lo spirito che abbiamo visto per larghi tratti della gara con il Canavese. Nel finale ci siamo svegliati ed avremmo anche ampiamente meritato il pareggio, ma questo non toglie che in precedenza non abbiamo giocato con la grinta e la determinazione, ma direi anche e soprattutto l’umiltà che non devono mai mancare. Questa lezione ci deve servire per il futuro, anche perché non dobbiamo più incappare in giornate di questo genere, non possiamo permettercelo. Nessuno deve dimenticare il tipo di Campionato che ci siamo prefissati di disputare e, nemmeno, deve commettere l’errore di ritenersi arrivato. Nel nostro gruppo ci sono diversi elementi che possiedono indubbie qualità, ma devono trasferirle sul campo fino in fondo, non possono esprimere il loro potenziale a metà. Questo è un messaggio chiaro, tutti devono dare il massimo perché è solo potendo contare sulle risorse di ciascuno che possiamo riprendere il nostro cammino e raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati. Fino a questo momento non siamo arrivati da nessuna parte e tutti devono dare fondo alle loro possibilità per dimostrare non solo quello che possono fare nel calcio, ma far vedere di meritare questa categoria!”.     

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