Siamo decisi a proseguire la lotta

Prima di tutto come stanno gli immigrati sulla gru?

Adesso abbastanza bene, anche perché il tempo è migliorato, ma sono decisi e determinati a proseguire la loro lotta.

Ma perché non hanno accettato la proposta di mediazione scaturita dal tavolo in Prefettura?

Hanno ritenuto la proposta incosistente. Gli avrebbero lasciato realizzare un presidio in un  luogo non definito solo per 15 giorni e sotto la tutela della Cisl, della Cgil e della Diocesi. Un primo passo per istituire successivamente un non meglio definito tavolo ove discutere della questione dei permessi di soggiorno.

Cosa chiedono, invece, gli immigrati?

Chiedono la regolarizzazione tramite la sanatoria che è stata fatta nel 2009, unico canale predisposto per l’emersione dalla clandestinità. In provincia di Brescia sono ben 11 mila le richieste per persone che, come quelle in cima alla gru, vivono da alcuni anni in città e qui lavorano in nero. Al momento dell’entrata in vigore della sanatoria non veniva considerata ostativo il reato di clandestinità, requisito che lo è divenuto solo successivamente, nel 2010, con la circolare Manganelli. Inoltre, le domande sono state inoltrate pagando  parecchio denari, 500 euro a richiesta, motivo per cui queste persone si sentono truffate e inascoltate da mesi.

Molte realtà politiche e sociali di Brescia condividono il contenuto della protesta, ma non il metodo utilizzato e additano la vostra associazione perché ritengono che proprio “Diritti per tutti” esacerbi il conflitto…

E’ una delle accuse che ci è stata rivolta anche durante la riunione in Prefettura, ma noi abbiamo detto loro di parlare direttamente con gli immigrati, senza di noi, per verificare le loro reali intenzioni. Cosa che è stata fatta da padre Toffari che lunedì serà è salito personalmente sulla gru  per chiuedere agli immigrati di scendere e accettare la mediazioine offerta. Devo dire che mi ha colpito vedere un sacerdote di sett’anni salire   sopra quella gru, ma anche lui ha dovuto ammettere che gli immigrati non intendono recedere dai loro propositi. Sono determinati a proseguire.

Sperano di ottenere quello che vogliono?

Io credo che abbiano ragione anche perché sembra che si muova qualche cosa, mentre in caso contrario cadrebbe  l’attenzione su un problema che gli immigrati ponevano alle Istituzioni da oltre un mese tramite un pacifico presidio. Ma la risposta è stata evidente con lo sgombero avvenuto sabato pomeriggio. Gli immigrati sono arrivati fino a questo punto perché sono disperati. Sono rimasti inascoltati da mesi, ogni sollecitazione è passata sotto silenzio.

Di voi,  però, si fidano, se fosse qualche espopnente di “Diritti per tutti” a chiedere loro di scendere forse lo farebbero…

Noi non intendiamo lasciarli soli e sosteniamo le loro richieste e li tradiremmo se gli dicessimo che esistono proposte reali. Tra l’altro spero che nelle prossime ore non si forzi la mano, perché allora  non so cosa potrebbe accadere su uomini già provati da mesi di lotta per una vera e propria ingiustizia.