Brescia In non accetta le critiche
Arthob e Confesercenti contro Brescia In e le sue tavolate "sociali" lungo le vie del centro. Come un anno fa si ripropone la querelle estiva. Come un anno fa Brescia In non ci sta e rigetta tutte le accuse, quelle cioè di godere di un certo buon occhio da parte di chi deve controllare (in merito a situazione igienico-sanitaria e fiscale) e di guadagnare tanto in poco tempo.
Per voce del presidente Marco Stellini la replica di Brescia In: «Più volte ci siamo dimostrati aperti al dialogo e, comunque, lo restiamo, ma non possiamo tollerare accuse di due associazioni che non rappresentano la totalità degli esercenti e che mettono in dubbio le finalità delle nostre iniziative, legate unicamente a scopi sociali, di rivitalizzazione del centro e del suo tessuto commerciale.
Tre controlli sanitari in venti giorni, andati bene tra l’altro, penso siano la controprova più evidente a chi ci accusa di muoverci al di fuori delle regole.
Quest’anno dal Comune abbiamo preso 22 mila euro, di cui 2.300 già destinati ad ospiti bisognosi indicati dalle strutture, ed abbiamo organizzato qualcosa come 40 tavolate, più innumerevoli iniziative collaterali: mi pare evidente che è impossibile guadagnarci».
Nulla di nuovo insomma, un po\’ quello che avviene anche in tutti i paesi della provincia con le feste di paese (che a volte sono più d\’una, e durano anche fino a 10 giorni filati) cui fanno seguito le lamentele dei ristoratori e baristi stabili.
a.c.