Un\’azienda meccanica di Brescia ha creato una rete fittizia di aziende per fini fraudolenti. 8 società e 6 cooperative per l\’esattezza, sulle quali provvedeva a scaricare una serie di costi, in realtà mai sostenuti, riuscendo così ad evitare il pagamento di imposte dirette e Iva. Uno strategemma che le avrebbe permesso di evitare il versamento di un milione di euro di Ires e 130mila euro di Irap. A scoprire la frode l\’Agenzia delle entrate di via Orzinuovi, impegnata come tutti gli anni in una serie di ispezioni programmate. A mettere sul chi va là gli investigatori dell\’agenzia la scoperta che cooperative dedite ufficialmente al commercio di carni avevano sede in abitazioni private. Un\’incongruenza che li ha spinti ad indagare più in profondità, allargando il numero delle aziende coinvolte. Ma non delle persone: infatti dalle indagini è emerso come pur cambiando nome le società e le cooperative, i nomi dei soci erano sempre gli stessi. Una coincidenza a cui non hanno certamente creduto. A conclusione dell\’indagine, l\’agenzia delle entrate Brescia 2 ha potuto emettere un avviso di accertamento di circa un milione e 130 mila euro, relativo all\’anno 2004. in contemporanea è stata effettuata la denuncia per frode nei confronti di tutte le aziende coinvolte.