🔴 Brescia, “truffavano le imprese con finti finanziamenti”: sette persone nella rete Postale
Nelle scorse ore sono scattate perquisizioni personali a carico di sette persone “appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita alla commissione di truffe ai danni di piccole e medie imprese operanti sull’intero territorio nazionale” (ovviamente le accuse sono tutte da dimostrare nelle sedi opportune).
L’operazione fa seguito a una laboriosa attività di indagine la Polizia di Stato ed esegue un ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia. A carico dei sette è stato disposta l’applicazione delle misure cautelari dell’obbligo di dimora e della presentazione alla polizia giudiziaria, nonché il sequestro preventivo di quasi mezzo milione di euro.
COME SI SVOLGEVA IL RAGGIRO
“Dallo sviluppo dell’attività investigativa svolta dagli operatori della Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Crotone, dove una delle vittime ha sporto denuncia – secondo quanto informa una nota delle forze dell’ordine -, è emerso che il meccanismo truffaldino prendeva il via attraverso l’utilizzo di e-mail e Pec apparentemente riconducibili ai principali istituti bancari italiani, utilizzate massivamente per promuovere falsi finanziamenti per l’industria.
Le società-vittime venivano contattate e veniva loro prospettata la possibilità di accedere a contratti di finanziamento per piccole e medie imprese garantiti da Cassa Depositi e Prestiti. La sola condizione imposta per l’erogazione del prestito era la sottoscrizione di una polizza assicurativa, con versamento di premio unico iniziale corrispondente al 1,2% o 1,4% del valore della somma erogata. Il pagamento di tali premi confluiva di fatto su conti correnti esteri nella disponibilità dei sodali.
Una volta avvenuto il pagamento, al momento della concretizzazione dell’operazione e della stipula del contratto di prestito, i membri del sodalizio criminale sparivano”.
INCASSI PER OLTRE MEZZO MILIONE DI EURO
La presunta attività illecita, in breve tempo, avrebbe permesso al gruppo di guadagnare la ragguardevole somma di circa 500.000 euro.
“Le perquisizioni hanno permesso di appurare che l’attività fraudolenta era ancora in corso. – si legge in una nota – L’esecuzione dei provvedimenti ha consentito di sequestrare 20.000 euro in contanti nella disponibilità degli indagati, verosimilmente proventi dell’attività delittuosa, oltre a numerose carte di credito ed a numerosi dispositivi informatici e telefonici considerati, dagli investigatori, beni strumentali per la commissione dei reati ascritti agli indagati”.