▼ San Filippo pronta a finire sotto l’ombrello di Brescia Mobilità, e lo scontro continua
Continua a far discutere il caso della San Filippo, la società della Loggia che gestisce circa 90 impianti sportivi comunali e che da tempo è oggetto di polemiche roventi. Lo scontro tra maggioranza e minoranza (ma anche all’interno dello stesso centrosinistra) è ormai a tutto campo e tocca questioni economiche (Covid e caro energia hanno aumentato i costi, tanto che nel 2023 la Loggia ha dovuto trasferire alla società circa 2 milioni), organizzative (il licenziamento del direttore, finito in tribunale, e la nomina lampo di una consulente a 81mila euro), politiche (tra cui le recenti dimissioni di un consigliere e la seguente surroga) e relative al servizio (l’ultimo è stato il caso del lido estivo della piscina Lamarmora, che ha tardato la riapertura per mancanza di bagnini).
Ieri l’affaire San Filippo è approdato in commissione (Bilancio e Sport, congiunte) con l’audizione del presidente Nicola Fiorin. Ed è stato subito scontro. Con la minoranza a chiedere conto di tutto e la maggioranza a cercare di tenere botta. Non senza qualche puntura interna, come quando Fiorin ha ricordato che nel 2022 il Comune ha trasferito alla società 60 nuove strutture (oltre alle 30 già in gestione), senza stanziamenti di risorse e personale.
Uno dei punti che ha fatto maggiormente discutere è stato, secondo attese, quello della consulenza da 81mila euro affidata alla professoressa Cassano (già membro del Cda) “senza una procedura comparativa”. Una vicenda su cui le minoranze hanno anche presentato due esposti a Procura e Corte dei Conti.
Ma le parole più importanti sono state quelle del sindaco Laura Castelletti, sempre più decisa a chiudere l’esperienza autonoma della San Filippo. “Abbiamo bisogno di un gruppo di maggiori dimensioni per raggiungere l’efficienza finanziaria e investire – ha sottolineato la prima cittadina – Ho già incaricato il direttore generale Marco Baccaglioni di studiare un piano che porterà a conferire la società nel gruppo Brescia Mobilità”.
Una mossa che – secondo il centrodestra – “vale a tutti gli effetti quale messa in liquidazione della San Filippo e commissariamento del suo C.d.A. e del presidente Fiorin fino al compimento di questo lungo, e ad oggi del tutto nebuloso, percorso che l’Amministrazione ha dichiarato di voler perseguire”.
“L’intervento del Presidente Fiorin – si legge nello stesso comunicato inviato a fine commissione – ha poi dimostrato l’assoluta inconsistenza della gestione in essere. Molte parole sono state spese dal Presidente Fiorin durante l’audizione ma in concreto non è stato dato alcun numero: né su come si intenda rimediare al cronico disavanzo di gestione né in che termini si vogliano aumentare le tariffe né, infine, rispetto a quali investimenti si intenda procedere per l’ammodernamento degli impianti. Anzi, l’unica cosa chiaramente detta è stata che gli impianti che non sono a norma non verranno riaffidati in gestione, lasciando quindi intendere che molti impianti sportivi da sempre usati dai bresciani in un prossimo futuro resteranno chiusi. Un’audizione dunque a tratti imbarazzante”.