La certezza al momento è una sola. Tutte le amministrazioni comunali coinvolte, gli operatori economici, le associazioni economiche e i residenti nei Comuni interessati chiedono che la Corda Molle non diventi a pagamento.
A fronte di questo pressing, il ministro Matteo Salvini ha avviato le trattative e firmato il primo atto, che di fatto sposta la risoluzione del problema al 2025. Una mossa che ha suscitato vivaci polemiche. Ed ora a complicare le cose c’è l’azione intrapresa dalla società che gestisce il tratto di strada tra Ospitaletto e Montichiari.
Stando a quanto riporta Bresciaoggi, infatti, Autovia Padana ha presentato ricorso al Tar di Milano per ottenere l’annullamento del provvedimento ministeriale. Mentre il governo ha presentato eccezione di competenza (sostenendo che a esprimersi debbano essere il Tar del Lazio o di Brescia). Chiarito questo nodo formale, i giudici si esprimeranno nel merito e – se daranno ragione al gestore – il pedaggio (10 centesimi al chilometro per le auto) potrebbe scattare già in autunno.
In ballo ci sono circa 160 milioni di euro, quanto la società avrebbe diritto a incassare. Il governo potrebbe anche pagare (ammesso che ci siano le risorse e la volontà politica), ma resta il nodo di come poter procedere evitando di configurare l’intervento come aiuto di Stato. Nel frattempo, però, sindaci e comitati stanno ragionando su come dare battaglia e non escludono l’ipotesi di ricorsi, blocchi stradali e boicottaggi.