Non c’è pace per la Fondazione Serlini di Ospitaletto, che da mesi è al centro di un contenzioso politico e legale pesantissimo.
Dopo le polemiche per la decisione della nuova amministrazione di stoppare il progetto della nuova Rsa (ottobre 2023) e la decisione del sindaco Laura Trecani di revocare i rappresentanti del Comune in consiglio, infatti, erano arrivati i ricorsi (con la contestuale nomina di un commissario da parte di Ats), che avevano poi dato ragione ai rappresentanti in carica. Il primo cittadino quindi – risposta, alla scadenza del mandato dei consiglieri reinsediati – aveva nominato i suoi tre nuovi delegati (15 aprile), ma gli uscenti avevano risposto – tramite avvocato – che sarebbero rimasti in carica fino all’approvazione del bilancio (21 giugno). Contestualmente la Fondazione aveva depositato una richiesta formale di risarcimento danni da 689mila euro di danni al Comune per la questione del progetto di ampliamento della Rsa bloccato in corsa dal juovo consiglio comunale dopo il via libera del 2022.
Capitolo chiuso? Pare proprio di no. Il 27 maggio, infatti, l’Ats guidata da Claudio Sileo (autorità preposta alle funzioni di vigilanza in ambito sanitario e assistenziale) ha deciso di sciogliere il consiglio in carica, nominando nuovamente il commissario che aveva gestito l’ente fra il 5 gennaio e il 18 marzo. Sarà lei, salvo nuovi colpi di scena, ad approvare il bilancio dell’ente. La decisione è stata motivata con presunte “irregolarità nella trasmissione di alcuni documenti” e in particolare con il fatto che un’ispezione avrebbe fatto emergere come alcuni passaggi legali sarebbero stati compiuti senza il mandato esplicito del consiglio.
Difficile immagine che la guerra sul futuro della Serlini si chiusa qui. Ora, infatti, il presidente della Fondazione Gian Battista Garza – revocato per la seconda volta in sei mesi – sarebbe pronto a una nuova battaglia legale. E le minoranze (l’ex maggioranza che lo aveva nominato, oggi guidata da Luca Radici) sono pronte a sostenerlo.
In una nota, infatti, l’opposizione critica “un’azione che risulta immotivata e ingiustificata, formalmente sostenuta solo da pretestuose irregolarità burocratiche” e parla di atto “sostanzialmente illegittimo” perché “emanato per evidenti ragioni di natura politica a sostegno delle iniziative del Sindaco di Ospitaletto”. Quindi promette “guerra” ai vertici di Ats: “Da parte nostra – si legge – avvieremo tutte le iniziative nelle sedi preposte, attraverso i Consiglieri regionali e Parlamentari della Repubblica, perché venga censurato il comportamento inammissibile dei dirigenti dell’ATS di Brescia”.