L’Editrice La Scuola compie 120 anni e lo fa con un bilancio in forte crescita, che ha chiuso a 44,5 milioni di euro contro i 12 milioni di un decennio fa. I numeri sono emersi ieri, durante un incontro al salone Vanvitelliano di Brescia (“L’educazione guarda al futuro”) in cui sono stati presentati i conti e le prospettive del gruppo.
Attualmente, lo ricordiamo, la casa editrice – fondata nel 1904 da tredici bresciani (tra cui Luigi Bazoli, attuale vicepresidente, e Giorgio Montini, papà del futuro Paolo VI) e oggi presieduta da Ettore Medda conta tre sedi operative (Brescia, Torino e Milano) – è controllata dall’Opera per l’Educazione Cristiana.
Negli anni l’azienda bresciana ha attraversato anni di grande prosperità (nel lontano 1986 il fatturato era di 32,3 miliardi di lire, riporta l’Enciclopedia Bresciana) e momenti di estrema difficoltà. Nel 2010 i dipendenti erano passati da 200 a 60 e nel 2016 l’azienda presentava una perdita di 14,2 milioni e debiti verso le banche per 31. Ma in quello stesso periodo avviene anche il passaggio a gruppo editoriale, con il tentativo di rilancio e diverse acquisizioni avvenute anche grazie a un finanziamento da circa 40 milioni (ricevuto nel 2022 da Intesa e Bper) finalizzato anche al rifinanziamento di parte del debito.
La certezza è che oggi l’Editrice, con i suoi 75 dipendenti, presidia l’8,7 del mercato dell’editoria scolastica (in particolare quello della primaria), dove è il quarto operatore per dimensioni, La Scuola – lo ricordiamo – gestisce direttamente i marchi Editrice La Scuola, Sei, Il Capitello, Editrice Piccoli, Eurelle Edizioni, Edizioni Signum, Nicola Milano Editore e ne distribuisce diversi altri.