✴️ La realtà e il vizio | di Paolo Pagani*
di Paolo Pagani* – Deve essere un vizio del mainstream del nostro paese calcare la mano sugli insuccessi del centrosinistra e sorvolare sui segnali di una sua ripresa. Puntualmente sta avvenendo per la consultazione elettorale dello scorso fine settimana. O forse è un ulteriore indizio di una modestia giornalistica sempre più diffusa. Ma tant’è. Vediamo di rimediare, nel nostro piccolo. Ebbene in Trentino la coalizione di centrosinistra, pur soccombendo, accresce il suo consenso di ben il 12% e il PD è il primo partito con un incremento di oltre il 3% (un giornalone scrive testuale che il PD tiene).
A Trento città sfiora il 50%. La coalizione di centrodestra, rafforzata dalla civica Patt, vince ma con un 8% in meno del dato delle precedenti elezioni. Fatto che non si ritrova in alcun resoconto giornalistico.
Passiamo a Foggia, non a Canicattì. In campo c’era un’alleanza larga, anche con i 5 stelle, che vince a mani basse con quasi il 53% (8% in più rispetto alle consultazioni precedenti). In una zona da sempre terreno di caccia della destra. Risultato quasi silenziato oppure attribuito a Conte in funzione anti PD. Singolare giudizio visto che erano alleati.
Stop alle polemiche.
Cosa dicono questi dati?
1) Che la luna di miele della Meloni sta imboccando il viale del tramonto, nonostante l’indulgenza dell’ establishment. D’altra parte è davvero facile per tutti vedere come in questo governo, quasi familistico, l’ incompetenza regni sovrana.
Insieme ad una distanza siderale dai bisogni degli italiani. Non ha altro significato la pervicacia nel voler accompagnare la sanità pubblica alla debacle, con una riduzione di fatto del finanziamento direttamente proporzionale all’ aumento delle liste d’attesa.In questo senso i dati lombardi e bresciani sono davvero inquietanti.
2) Che l’ opposizione di centrosinistra comincia a capitalizzare alcune scelte politiche unitarie: salario minimo e proposte per il rilancio della sanità pubblica.
In particolare il PD, rifuggendo dalle punzecchiature dei potenziali alleati, segue la via della costruzione delle convergenze sui temi, propedeutica a stringere i bulloni di una alleanza. E sta ridefinendo la sua identità di partito riformatore, perno dell’ alternativa e non più punto di equilibrio del sistema, che chiaramente dice con chi sta e contro chi è. Senza rinunciare all’ esercizio della responsabilità, che gli deriva dalla storia dei suoi antenati.
Forse sono troppo ottimista, ma le grandi svolte sono state spesso anticipate da piccoli segnali.
Da noi, quindi, si può guardare alle scadenze elettorali prossime, che sono dietro l’angolo, con un di più di fiducia. Un di più di fiducia che, però, chiama, adesso che è terminata la fase congressuale, alla moltiplicazione dell’ impegno per costruire in tutti i comuni al voto nel giugno 2024 le più larghe alleanze civiche. L’ obiettivo deve essere quello, partendo dalla tradizione di buongoverno del centrosinistra, di continuare a raccogliere i consensi di quei cittadini che non votano il centrosinistra nelle elezioni politiche e di ridurre il tasso di astensionismo di un mondo vicino all’ area progressista.
La classe dirigente diffusa del centrosinistra bresciano è chiamata ad una azione corale articolata in iniziative politiche sia comunali che sovracomunali, in grado di allacciare o riallacciare rapporti e relazioni con l’associazionismo diffuso e le forze sociali per coinvolgerli sia nella elaborazione programmatica che nella definizione di liste aperte.
A mio parere le prossime consigliature (2024-2029) devono avere al centro del loro governo (perché gli enti locali non solo si amministrano ma si governano) la ricomposizione della frattura tra città e periferie: la causa principale di una involuzione di tanti servizi al cittadino.
In questo senso assumono un valore dirimente due obiettivi che sono nel DNA del centrosinistra: la costruzione della grande Brescia e il rilancio della funzione della Provincia, quale unico ente che può fare da cerniera tra il centro e la periferia. Attorno a queste coordinate si può concretizzare l’affermazione di un nuovo centrosinistra che dalla città capoluogo si irradia su tutto il territorio bresciano.
* Pd/Articolo Uno Brescia