Attacco terroristico a Israele, Cammarata (Pd): solidarietà alle vittime, ma le armi tacciano
Con una nota, il neosegretario cittadino del Pd Roberto Cammarata interviene sull’attacco terroristico a Israele condannando fermamente l’azione di Hamas e invocando azioni diplomatiche che evitino un aggravamento del conflitto con nuovi morti innocenti. Lo riportiamo integralmente di seguito.
IL COMUNICATO DI CAMMARATA (PD)
“Le notizie che ci giungono da Israele e dalla Palestina in questi giorni non possono e non devono lasciare indifferenti. L’attacco terroristico di Hamas verso la popolazione civile israeliana deve ricevere la più forte e chiara condanna da parte di tutte le forze politiche a tutti i livelli. Rastrellamenti di civili nelle proprie case, scene di caccia all’uomo durante una festa di ragazzi, rapimenti e uccisioni indiscriminate, ricordano i periodi più bui della storia e devono trovare un fronte unito di riprovazione e condanna. Il Partito Democratico della città di Brescia, nell’esprimere la propria solidarietà alla popolazione israeliana che ha subito tale vergognoso attacco da parte di criminali senza scrupoli, ringrazia la Sindaca Laura Castelletti per le parole chiare e pienamente condivisibili con cui ha voluto esprimere immediatamente la vicinanza della nostra città a Israele e alle popolazioni civili vittime dell’escalation del conflitto in corso.
Chiediamo alle istituzioni e alla politica nazionale e internazionale di fare tutto il possibile perché tacciano quanto prima le armi e si apra un confronto diplomatico, come chiesto oggi dall’Alto rappresentante dell’Unione Europea Josep Borrell, con l’obiettivo di evitare l’acuirsi del conflitto e il suo allargamento dello stesso nella regione mediorientale, nonché di “proteggere i civili e rilasciare tutti gli ostaggi”. Brescia città di pace deve far sentire la propria voce di condanna degli atti terroristici e la propria azione perché si evitino soluzioni belliche che aggiungerebbero solo morti ai morti, sofferenza a sofferenza, ingiustizia a ingiustizia. La via non può che essere quella, faticosa e lunga, del diritto e della pace, della soluzione alla questione palestinese per troppo tempo accantonata e dimenticata dalle istituzioni internazionali. Il fatto che oggi questa strada sia più in salita di ieri non deve scoraggiare i costruttori di pace dal continuare a percorrerla”.