Al quinto tentativo – dopo aver sviluppato tecniche per battere il record dei cliccatori più veloci del web – ce l’abbiamo fatta. La Redazione di BsNews, infatti, è tra gli sprinter virtuali che hanno ottenuto un appuntamento per il rinnovo del passaporto.
Come al solito diamo conto del nostro ultimo tentativo, il quinto, che stavolta è andato a buon fine. Ci siamo collegati cinque minuti prima delle 8 (orario in cui vengono caricati i nuovi appuntamenti) e abbiamo iniziato a scorrere il calendario fino ad arrivare alla metà di gennaio 2024, quando sapevamo iniziare le prime disponibilità.
Alle 7.59 il sistema appariva particolarmente rallentato (forse a causa delle tante richieste d’accesso che nei giorni precedenti hanno spesso mandato in tilt la piattaforma). Ma alle 8 ci siamo fatti trovare puntuali all’appuntamento con le prime disponibilità: giorno 18 gennaio 2024 (quattro mesi da oggi). A quel punto è comparsa la schermata con il riepilogo dei dati del richiedente: abbiamo dato “Invio” (ovviamente senza rileggere, nel timore che nel frattempo tutti gli appuntamenti andassero esauriti) e atteso – con un po’ di brivido – una manciata di secondi, ma alla fine la prenotazione è stata accettata. Procedura conclusa alle 8.01.
Il sistema di prenotazione dei passaporti è inadeguato alle esigenze del territorio e la principale responsabilità è del ministero che – nonostante sulla questione siano arrivati solleciti da diversi parlamentari – non fa nulla per potenziare gli organici della Questura e migliorare la piattaforma di prenotazione (che avrebbe dovuto essere sistemata per metà giugno 2023) a fronte di un sistema che suscita sdegno e vergogna. E’ quasi impossibile (o comunque molto complicato e dispendioso in termini di tempo ed energie), infatti, accedere a un appuntamento senza motivate ragioni d’urgenza.
Chi ha l’urgenza può scrivere una Pec, ma chi ha un normale in passaporto in scadenza tra 3, 4 o 5 mesi non può far altro che provare a prenotare. O attendere di avere un’urgenza: e si tratta decisamente di un paradosso burocratico.
Il problema di fondo, lo ricordiamo, è la cronica carenza di organico della Questura. Ma non solo. Ad esempio andrebbe tolto il vincolo territoriale nella prenotazione o almeno estesa la rete dei Comuni che possono servirsi dei distaccamenti di Darfo e Desenzano. Quest’ultimo, in particolare, presenta spesso posti disponibili anche diversi minuti dopo le 8, segno che forse c’è spazio. Spetta a Roma (al ministero) risolverlo il prima possibile per offrire un servizio in linea con quelli di un paese civile.
TENTATIVO DI PRENOTAZIONE PASSAPORTO 1
TENTATIVO DI PRENOTAZIONE PASSAPORTO 2
TENTATIVO DI PRENOTAZIONE PASSAPORTO 3
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