Prima si taglia al collo, poi prende a pugni un agente: ancora violenza in carcere
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Ancora un agente di Polizia penitenziaria aggredito all’interno del carcere Nerio Fischione (Canton Mombello) di Brescia. A denunciare l’accaduto, come sempre, è Calogero Lo Presti, coordinatore lombardo della Funzione pubblica Cgil Polizia.
I fatti sono avvenuti ieri all’interno della sezione dove sono allocati i detenuti isolati per motivi disciplinari. Stando a quanto si apprende, un detenuto prima si è procurato ragli alò collo, poi ha attirato l’agente nella propria cella e – in attesa di essere medicato – “lo ha afferrato per la maglia e gli ha sferrato un pugno al volto procurandogli un taglio all’arcata sopracigliare con perdita ematica tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso ricevendo una prognosi di cinque giorni”.
“Ormai all’interno del carcere di Brescia le aggressioni a danno dei poliziotti, le minacce e i disordini sono, quasi, all’ordine del giorno – commenta Lo Presti – Una concentrazione di soggetti psichiatrici o non avvezzi al rispetto delle regole e del lavoro di questi servitori dello Stato, quali i poliziotti penitenziari, rendono la gestione degli stessi molto complicata e rischiosa, se poi aggiungiamo la cronica carenza di personale che si attesta ad un sessantina di poliziotti oltre alla mancanza di sottufficiali, si può ben comprendere la precarietà lavorativa sotto il profilo della tutela della incolumità fisica del personale”.
Il sindacato, quindi, “chiede alla direzione immediati provvedimenti sia disciplinari, e nel caso vi siano gli estremi anche penali, nei confronti di tutti quei soggetti che si sono resi responsabili di disordini a maggior ragione nel caso di aggressioni nei confronti dei poliziotti”.