Ci sono voluti circa due anni. Ma finalmente il carcere di Canton Mombello – certamente uno dei più vetusti, sovraffollati e problematici istituti di pena italiani – ha un nuovo comandante della Polizia penitenziaria. La buona notizia è stata comunicata nelle scorse ore da Calogero Lo Presti, riferimento lombardo della Funzione Pubblica Cgil Polizia Penitenziaria.
A guidare la squadra degli agenti – ovviamente… sotto organico da sempre – sarà Aldo Scalzo, che in passato era già stato a Brescia come reggente, come altri che sono restati nella leonessa poche settimane o mesi prima di essere spostati (contro la loro volontà o con grande gioia…). Una figura, commenta Lo Presti, “autorevole, stimata e di elevate qualità morali ed intellettuali con grande esperienza professionale, sempre nel rispetto della legge ed in collaborazione con il direttore degli istituti, dottoressa Francesca Paola Lucrezi”.
Ora Scalzo si troverà a fronteggiare una situazione ben nota. Canton Mombello, infatti, ospita attualmente 330 detenuti a fronte di una capienza di 190 (sovraffollamento del 210%, il secondo peggior dato d’Italia, mentre Verziano è al 170%). Molti di questi sono detenuti problematici, per problemi di droga o psichiatrici. E gli agenti sono troppi pochi: ne mancano ben 60 e sono scoperte la quasi totalità delle posizioni da sottoufficiale.
“Gravissima anche la situazione che riguarda la carenza dei sottufficiali che sfiora il 95% della pianta organica; su 25 ispettori ne sono presenti 2; su 32 sovrintendenti ne è presente appena 1. Molto più drammatica la situazione che riguarda il personale dirigente della Polizia penitenziaria, su 4 previsti nessuno presente se non un Commissario proveniente dalla Casa Circondariale di Monza per tre giorni a settimana con l’incarico di Comandante di reparto fino a Gennaio 2023.”, così riportava un anno e mezzo fa lo stesso Lo Presti.
Resta da capire come la politica (nazionale, ma anche locale) vorrà risolvere il problema del carcere bresciano. Il progetto dell’ampliamento di Verziano procede (se pure lentamente e con divisioni), ma non è affatto certo che la nuova struttura – se e quando mai verrà – basterà poi per chiudere Canton Mobello.
“Purtroppo – commenta Lo Presti – rileviamo una situazione di stallo sul nuovo carcere notiamo posizioni in contrasto tra loro all’interno dello stesso governo e temiamo che la costruzione della nuova struttura si allontani ancora”.