Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è stato prosciolto dall’accusa di frode in forniture pubbliche – insieme ad altre quattro persone, tra cui il cognato e due alti dirigenti di Aria, la centrale di acquisti regionale – in relazione al cosiddetto caso camici. La Corte d’Appello di Milano, infatti, ha confermato la sentenza del Gup di un anno fa, che aveva decretato che “il fatto non sussiste”.
“Sono molto contento, me lo aspettavo ma è sempre una grande gioia vedere che la propria linearità di comportamento sia stata riconosciuta”, ha dichiarato Fontana.
“Il tempo è galantuomo, così come il presidente Attilio Fontana – ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, il bresciano Giorgio Maione – Nel periodo nero del Covid in Lombardia abbiamo assistito a una strumentalizzazione e a una speculazione politica senza precedenti. Fortunatamente i lombardi hanno imparato a conoscere l’onestà cristallina del presidente e hanno deciso nel frattempo di dargli ancora fiducia in massa per il governo della Regione. Sappiamo che da sinistra nessuno chiederà scusa per le dichiarazioni di questi tre anni. I garantisti a giorni alterni hanno avuto ancora una volta torto”.
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