E’ una storia di disagio e sofferenza – oltre che di illegalità – quella emersa dopo gli arresti avvenuti giovedì scorso a Gavardo, quando due giovani di origine marocchina erano finiti in manette con l’accusa di spaccio di droga.
Durante il blitz erano spuntati 50 grammi di coca, un chilo e mezzo di hashish e 1.400 euro in contanti. Per i due è scattato l’arresto, con il processo per direttissima che si è tenuto ieri. Per il 25enne, regolare, sono stati quindi disposti il divieto di dimora nell’intera provincia di Brescia e l’obbligo di firma quattro volte alla settimana, mentre per il 20enne è stato decretato il solo divieto di dimora a Brescia.
Ma di quest’ultimo è emerso anche un profilo davvero triste: irregolare in Italia, dove forse era arrivato da poche settimane, il giovane non parla una parola d’italiano, ma è anche completamente analfabeta: non è mai andato a scuola ed è cresciuto senza genitori in una zona rurale del Marocco. In Italia è diventato manovalanza perfetta per chi gestisce il traffico di stupefacenti. Ma la speranza è che la Giustizia offra anche a lui una possibilità di riscatto.
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