🔴 Massardi (Lega): il mio record? Ho preso un voto per ogni km fatto in campagna elettorale…
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(a.t.) I più lo conoscono come il padre della cosiddetta legge Salva-Spiedo. Ma alle ultime votazioni il leghista Floriano Massardi (classe 1975) ha ottenuto un risultato ben più significativo: con 10.485 preferenze è stato – a sorpresa – il candidato più votato della Lega bresciana, battendo il favorito della vigilia (Davide Caparini) e il record di Fabio Rolfi (9.600) della precedente tornata. Forte di questo risultato, ora, l’ex sindaco di Vallio Terme si gioca un posto nella nuova giunta di Attilio Fontana proprio con i due ex compagni di partito. E la scelta, per il presidente e per il partito, non sarà facile…
L’abbiamo intervistato.
DOMANDA – Massardi, come se lo spiega questo risultato?
RISPOSTA – Semplicemente con il radicamento territoriale e con il rapporto che ho costruito negli anni con amministratori locali e militanti. Mi sono posto da subito al loro servizio, perché – avendo fatto il sindaco – so bene quanto è importante per un primo cittadino avere un riferimento istituzionale con cui dialogare. Nei cinque anni di legislatura – il tachimetro della mia auto non mente – ho macinato circa 350mila chilometri. 10mila soltanto in campagna elettorale: uno per ogni preferenza ottenuta…
D – Se l’aspettava quindi?
R – Sapevo di poter contare sull’appoggio della quasi totalità della Valsabbia, della Valtrompia e del Garda, oltre che di buona parte della Franciacorta e del Sebino. Mi aspettavo molte preferenze, certo. Ma non di arrivare primo e di essere il secondo consigliere più votato della Lombardia a centrodestra.
D – E’ vero che la sua candidatura, come quella di altri colleghi, è rimasta in dubbio fino all’ultimo?
R – Falso. L’ufficializzazione, certo, è arrivata poco prima del deposito delle liste. Ma abbiamo sempre saputo che i consigliere uscenti sarebbero stati ricandidati.
D – Ora si aspetta che la Lega la proponga per un posto in giunta a Fontana?
R – Sono a disposizione del partito. Se questo ritiene che il mio risultato e la mia figura siano degne di entrare nell’esecutivo – ma in alternativa anche di un altro posto di rilievo, come un sottosegretariato una presidenza di commissione – ne sarò felice. Ma non sarò io a chiedere un posto: non l’ho mai fatto.
D – E se per la giunta dovessero prevalere altre logiche, riportando nella squadra Fabio Rolfi o Davide Caparini?
R – Ne prenderò atto. Sono e resto un soldato a disposizione del partito.
D – Su quali temi le piacerebbe impegnarsi nei prossimi cinque anni?
R – Per cinque anni sono stato vicepresidente della commissione Agricoltura. Questo, la caccia, la montagna e il rapporto con i piccoli Comuni sono certamente temi su cui vorrei continuare a impegnarmi. Ma sono aperto anche ad altre esperienze.